Dan Aykroyd: da Ghostbuster a vero Ghost-hunter

Intervistato da Daily Mail lo scorso 21 luglio, Dan Aykroyd ha parlato volentieri delle sue origini scozzesi, e di come aver visitato alcuni castelli notoriamente infestati lo hanno creativamente stimolato. Ma finora nessun spirito si è materializzato. Per ora Dan deve accontentarsi delle apparizioni nei suoi sogni. John Belushi, il suo migliore amico e co-protagonista del film The Blues Brothers del 1980, morto nel 1982 a soli 33 anni, è una presenza costante, mentre Peter, il fratello di Dan, ha iniziato ad apparire dopo la sua morte, avvenuta due anni fa all’età di 65 anni.

“Appaiono sorridenti, come lo erano in vita”, dice Dan. “Mi ricordano i bei tempi”. Discute però con il fratello. Gli dico: “Vuoi salire sull’ambulanza?”. “Aveva un’occlusione intestinale, ma era molto contrario alle medicine e rifiutava l’aiuto e alla fine l’ha ucciso”.

Dan si esibisce ancora regolarmente come Blues Brother con il fratello di John, l’attore Jim Belushi, e dice di sentire la presenza del suo amico. “Dedichiamo lo spettacolo a John e sento il suo spirito. Lo sento quando entro alla House of Blues [la catena di locali musicali negli Stati Uniti che Dan ha contribuito a fondare]. Ogni volta che entro penso a lui e a quanto divertimento si è perso”.

L’anno prossimo ricorrono i 40 anni dal primo film di Ghostbusters, che seguiva le folli avventure di tre parapsicologi alla ricerca degli spettri che infestavano New York. Dan racconta di aver ideato il film basandosi sulla sua passione per i fantasmi e inizialmente voleva che John fosse il suo co-protagonista. “È sempre stato nella mia famiglia”, dice. “Il mio bisnonno era uno spiritista edoardiano. Mio padre ha scritto un libro sulla storia dei fantasmi. Sono cresciuto con questo argomento”.

Ghostbusters è diventato uno dei film più iconici degli anni ’80, quindi non c’è da stupirsi che sia stato riproposto più volte. Il cast originale – Dan, Bill Murray, Harold Ramis, Sigourney Weaver, Rick Moranis ed Ernie Hudson – è tornato per un sequel del 1989 che non è stato all’altezza dell’originale, ma man mano che la generazione che guardava gli Acchiappafantasmi da bambini cresceva, ci sono stati nuovi sforzi per riportarlo in auge. Il reboot del 2016 con Melissa McCarthy e Kristen Wiig, ha suscitato opinioni contrastanti e non ha prodotto profitti, ma Ghostbusters: Afterlife, il sequel dei primi due film uscito nel 2021, diretto da Jason Reitman, è stato il mix perfetto di nostalgia e nuova avventura, con il ritorno di tutti gli acchiappafantasmi originali (in una forma o nell’altra).

©sony pictures

“Gli sceneggiatori di Afterlife hanno amato i primi due film e volevano passare il testimone ad una nuova generazione”, dice Dan. “Ero a bordo al 100%. Ho aggiunto il mio talento per realizzarlo l’ultima volta e spero di continuare a farlo perché ci sono molte, molte storie dell’orrore da raccontare”. Dan ha girato il sequel di Afterlife nel Regno Unito, ai Leavesden Studios nell’Hertfordshire al posto di New York, dove è ambientato il film, e molti del cast originale, tra cui il suo amico Bill Murray, sono coinvolti. “Ho adorato lavorare con la troupe britannica, sono stati superbi”, dice. “Gli studios sono all’avanguardia e competono con tutto ciò che abbiamo a Hollywood. E ho un’idea per un sequel che vorrei ambientare qui nel Regno Unito. In Scozia ci sono molti fantasmi e creature mitiche. Ho fatto un migliaio di chilometri in macchina guidando laggiù ed è stato meraviglioso. Sono stato a Skye, nella valle del Glencoe, a Edimburgo, a Glasgow… Mi è piaciuto molto. Sono stato anche nello Yorkshire. È da lì che proviene la mia gente: Tabitha Aykroyd, la governante dei Brontë, è una mia antenata. Adoro questo posto. Soprattutto i pub. Ogni volta che posso vado in un pub di campagna e mangio un pasticcio di bistecca e rognone o una torta del pastore con una buona mezza pinta”.

Oggi pensa al bere perché sta anche promuovendo il suo marchio di vodka Crystal Head, un marchio privo di additivi che si presenta in una straordinaria bottiglia a forma di teschio di cristallo. Il suo patrimonio è stimato in 200 milioni di sterline e, oltre ad aver lanciato House of Blues nel 1992 e Crystal Head nel 2007, possiede anche una società che importa tequila in Canada.

Dan è nato a Ottawa; suo padre era un ingegnere civile e sua madre una segretaria. Ha abbandonato l’università per dedicarsi alla commedia ed è arrivato a Hollywood, dove un gruppo di autori stava lavorando a un nuovo show comico notturno chiamato Saturday Night Live (SNL). Il suo talento fu tale che divenne il più giovane membro del cast originale, a soli 23 anni.

“Alcuni sketch potrebbero farmi cancellare oggi”, ammette. “Ma credo che, in generale, ciò che era accettato all’epoca lo sia anche adesso; quando l’umorismo è fatto con maestria, è ancora divertente. Oggi ci sono più regole, ma non credo sia necessariamente una cosa negativa. Negli anni ’80 e ’90 c’era un sacco di roba razziale e omofoba, e non dovrebbe esserci posto per questo”.

I Blues Brothers, creati per il SNL, sono nati dall’amore di Dan per la musica blues e ancora oggi gli piace esibirsi.

Dan Aykroyd e Jim Belushi

“L’anno scorso abbiamo fatto un concerto alla prigione di Joliet, dove abbiamo girato parte del film, e si sono presentate 8.000 persone vestite come i fratelli, guidando la loro versione della Bluesmobile. È stato spettacolare. È come una missione di conservazione culturale, preservare il canzoniere afroamericano”.

Avrà anche 71 anni, ma non c’è modo di fermarlo. Un anno fa si è separato da Donna Dixon, sua moglie attrice da 39 anni e madre delle sue tre figlie, e sta vivendo una nuova relazione. “Vivo con una donna e siamo molto felici”, dice, rifiutandosi di rivelare il suo nome. “Io e Donna non conviviamo, ma siamo grandi amici. Stiamo collaborando a una sceneggiatura. Abbiamo concordato una separazione amichevole e siamo entrambi molto più felici per questo”.

Dice che essere impegnato e ballare lo mantiene giovane. “So che sto invecchiando. Ora guido più lentamente. Non faccio le ore piccole. Faccio attenzione al consumo delle cose che amo, dei dolci e dell’alcol. Ma soprattutto sono grato. Per le persone con cui ho lavorato, per le persone che mi hanno sostenuto. Sono in un buon posto, felice. Potrei dimagrire ancora, ma continuo a ballare perché è una parte importante della mia vita”.

Tuttavia, sta già pensando a cosa succederà quando andrà avanti. Il suo amico Harold Ramis, morto nel 2014, è stato riportato in vita come fantasma grazie alla tecnologia informatica per Ghostbusters: Afterlife.

“Sono sicuro che quando passerò a miglior vita, troveranno una storia per incorporarmi”, dice. E finché la mia famiglia riceverà un buon compenso e sarà una buona storia, mi sta bene”.

La copia lavoro di Ghostbusters proiettata per la prima volta!

Il prossimo 30 luglio ci sarà una serata memorabile per i fan di Ghostbusters in onore del grande Ivan Reitman: al cinema Alamo Drafthouse di Manhattan, ribattezzato “Ivan Reitman Cinema” nel 2021, sarà proiettato per la prima volta assoluta la copia lavoro del film diretto da Reitman nel 1984. La serata sarà presentata dal figlio Jason, e al momento si è già registrato il tutto esaurito. La scheda di presentazione così recita:

“Unisciti a noi all’Ivan Reitman Theater per la prima proiezione pubblica di GHOSTBUSTERS: The Preview Cut, presentata dal figlio del regista Ivan Reitman, Jason.

Scoperta su una cassetta durante le ricerche per GHOSTBUSTERS: AFTERLIFE, la “Preview Cut” di GHOSTBUSTERS (1984) è tratta da una prima copia del film. Presenta riprese alternative, effetti e colonna sonora incompleti (o mancanti) e circa nove minuti di scene che non sono state inserite nel montaggio finale. Il montaggio non è mai stato trasmesso in streaming online e solo brevemente è stato reso disponibile come parte di un cofanetto”.

Jason e Ivan Reitman, Alamo Drafthouse, 15 novembre 2021

Questa copia lavoro è stata infatti inserita come extra nell’ultima edizione home video della saga, recensita nel marzo 2022 da Andrea Persica, e rappresenta una delle rarità più interessanti della lavorazione del primo Ghostbusters. Montata nel febbraio del 1984 da Sheldon Kahn per essere proiettata come preview di prova ad un pubblico di addetti ai lavori, suscitò abbastanza reazioni positive per far capire alla produzione che stavano andando nella direzione giusta: tuttavia, Reitman snellì il ritmo cancellando alcune battute e diverse scene, rimontò altre e usò altre inquadrature per altre sequenze da montare. Senza musica e quasi nessun effetto speciale, vedere la preview cut è come vedere Ghostbusters per la prima volta, rivelando l’affascinante progresso di realizzazione di un film, dal copione al montaggio finale.

Questo sarà il primo evento pubblico sul franchise da quando il sequel di Afterlife ha terminato le riprese lo scorso 23 giugno, e probabilmente Reitman figlio anticiperà qualcosa su quando effettivamente uscirà, vista la situazione complicata a Hollywood per lo sciopero in corso di attori e sceneggiatori che potrebbe farlo slittare al prossimo anno.

Aggiornamento: Jason Reitman presenterà la preview cut a Londra il prossimo 20 agosto. Maggiori info qui.

Il sequel di Ghostbusters assente nel listino Eagle (per ora)

© Columbia Pictures

Per il sequel di Ghostbusters: Afterlife sembra non esserci ancora una conferma sulla data di distribuzione. In attesa di una comunicazione ufficiale da parte della Sony Pictures, un ulteriore dubbio si è palesato quando nella giornata del 4 luglio, durante Ciné, l’incontro estivo delle Giornate Professionali del Cinema a Riccione, il listino della Eagle Pictures, distributrice del pacchetto Sony e quindi del prossimo Ghostbusters, non riportasse il film diretto da Gil Kenan per il prossimo semestre. Come abbiamo già riportato, la lavorazione è andata spedita per quasi cento giorni ma al momento ci sono alcune problematiche che potrebbero ritardare la post-produzione, a causa dello sciopero degli sceneggiatori di Hollywood che ha coinvolto anche altre categorie del mondo del cinema. Concluse le riprese lo scorso 23 giugno, potrebbe non essere pronto per uscire fra sei mesi esatti, il 20 dicembre, e come ipotizzato da Dan Aykroyd e Ernie Hudson, slittare nella prossima primavera. La Eagle, quindi, non ha potuto anticipare nulla, anche perché è presto per diffondere qualsiasi cosa, da un teaser o trailer – a parte un poster che è stato largamente diffuso nell’ultimo GB Day, e nel caso la post-produzione dovesse andare nei piani stabiliti, potrebbe annunciarlo alle prossime Giornate Professionali di Sorrento, a novembre, oppure, come potrebbe accadere in tutto il mondo, slittare al 2024. In ogni caso, bisognerà aggiornarci nei prossimi mesi! Seguiteci per tutte le news sul prossimo film di Ghostbusters!

Hudson: “Il sequel porterà il franchise in una nuova direzione”

Ernie Hudson, parte seconda. Dopo l’intervista di ieri, Screen Rant pubblica la seconda parte delle dichiarazioni di Hudson sul futuro di Ghostbusters. Oltre a chiarire i suoi recenti commenti sul trattamento ingiusto ricevuto durante la lavorazione del film originale, la star originale di Ghostbusters ha condiviso alcuni nuovi spunti per il suo ritorno nel sequel di Ghostbusters: Afterlife, esprimendo il suo entusiasmo per il nuovo percorso di Winston, anche se diverso dalle sue idee. Scoprite cosa ha condiviso Hudson qui sotto:

 

Sì, è un bene, perché i fan sono sempre stati molto incoraggianti e solidali. Gli studios sono sempre stati la mia più grande lamentela e, onestamente, molte persone la interpretano male dicendo che penso che gli studios abbiano fatto qualcosa che non avrebbero dovuto fare. No, gli studios fanno quello che fanno, non è una cosa che riguarda solo me personalmente, è il modo in cui operano e quello che ritengono necessario.

Ma Winston, credo che il suo posto, quello che ha fatto l’ultimo film Afterlife, è stato dargli uno scopo. Sapete: “Perché è qui?“. Beh, è l’uomo che ha i soldi per mandare avanti questa cosa. Quindi è stato un bene, niente di più, perché abbiamo questi nuovi personaggi, stiamo introducendo nuove storie, ma lui ha un posto e uno scopo per essere lì. Penso che nei film precedenti si sia instaurata un’amicizia tra i tre ragazzi, che hanno già avviato un’attività, quindi quanto ci interessa – e non ho capito bene tutto questo, ma Winston ha sicuramente un posto. Ora, quanto sia il suo posto e tutto il resto, lo decidono altre persone. [Ride]

Inoltre, man mano introduciamo nuove storie e nuovi personaggi, è questo che fa progredire l’intera faccenda, ma noi ne facciamo ancora parte, quindi è stato bello vedere Bill Murray, Danny Aykroyd, Annie Potts, è bello vederli lì, che si divertono e sono entusiasti di essere lì. È diverso, non è necessariamente la direzione che avrei preso io, ma adoro farne parte e credo che ai fan piacerà questa nuova direzione, ma staremo a vedere”.

Le parole di Hudson sono incoraggianti e che speriamo di vedere presto sul grande schermo il 20 dicembre: tuttavia sulla data di uscita sia Hudson che Aykroyd ipotizzano un possibile slittamento per la prossima primavera, a causa di alcuni ritardi causati dallo sciopero in corso a Hollywood degli sceneggiatori e di altre categorie cinematografiche che hanno creato alcuni problemi alla lavorazione e alla post-produzione (in corso). La Sony non si è ancora espressa, e attendiamo info ufficiali che prontamente riporteremo!

Aykroyd: “Niente batte bere una tequila con Murray!”

Durante il suo soggiorno a Londra per le riprese del nuovo film di Ghostbusters, Dan Aykroyd si è spesso concesso a delle interviste a 360 gradi, dalla sua carriera alla passione per il paranormale, alla promozione della sua Vodka. In una chiacchierata con il giornale Metro, Aykroyd aveva commentato con entusiasmo il ritorno sul set assieme a Murray e Hudson, ma anche ricordato alcuni spassosi aneddoti accaduti su alcuni film. Tocca fare un balzo di quattro decenni, ed entrare in una atmosfera più cool, rilassata quanto selvaggia, e sopratutto alcolica, per apprezzare pienamente i suoi ricordi. Danny cita specialmente una pazza storia accaduta davvero sul set di The Blues Brothers (1980), negli Studi della Universal, che riportiamo direttamente dal fantastico volume John Belushi, la biografia definitiva (Sagoma Editore, 2022), di Judith Belushi Pisano e Tanner Colby, nel quale a pagina 176 e 177 si legge:

“In quel posto [alla Universal, n.d.r] potevamo fare tutto quello che ci pareva, perché il nostro era uno degli uffici di produzione più grossi all’interno degli studi. Al tempo, ci avevano dato carta bianca. Eravamo sistemati in un bellissimo bungalow proprio di fronte al teatro di posa dove avevano girato il Fantasma dell’Opera, e io vivevo lì negli studi, mentre John abitava in casa. Salivamo sui nostri golf cart e ce ne andavamo a zonzo da tutte le parti, magari salendo in cima al castello di Frankenstein per farci un paio di birre. Una delle cose di cui approfittai alla Universal fu il parco macchine. Potevo guidare tutto quello che volevo, dalle vecchie auto della polizia ai pick up. Una volta ci trovai un trasporto truppe semicingolato d’epoca, un Mercedes dell’esercito tedesco risalente alla seconda guerra mondiale, con un diesel a dodici cilindri a trazione diretta e un cambio a otto o dieci velocità. Quando lo feci vedere a John, lui ne rimase estasiato. Stavamo programmando una grande serata, e io dissi: “Non sarebbe fantastico conte pezzo forte per la festa di venerdì sera?”. Conoscevamo un tipo che si chiamava Louie il Grosso. Louie non era grosso, ma lo era la sua reputazione: diceva di essere un contrabbandiere di professione. Così quel venerdì sera, alla fine delle riprese, io, John e Louie il Grosso andammo a dare un’occhiata: “Beh, probabilmente sono in grado di guidarlo, ma non so nemmeno se riuscirei a farlo arrivare in terza” dissi io. E Louie, che aveva lavorato come autista di mezzi pesanti, disse: “Lo so guidare io questo affare”. Ci salì sopra e lo fece partire subito. John si mise accanto a lui e io li seguii con la vecchia auto della polizia, la Dodge 440. Ci fermammo davanti ai cancelli della Universal. La guardia alzò lo sguardo, diede un’occhiata a John seduto sul semicingolato con una sigaretta tra le dita e i piedi sul cruscotto, fece segno con la mano e li lasciò passare. E partimmo, alla volta delle strade di Hollywood. Alla festa facemmo un figurone”.

Bill Murray, Jane Curtin, Dan Aykroyd, Gilda Radner, John Belushi, e Laraine Newman a Saturday Night Live nel 1977; © NBC/NBCU Photo Bank/Getty Images

Scomparso John bel 1982, come ormai sappiamo alcuni progetti scritti per lui e Dan furono rielaborati con un nuovo cast: Spie come noi, ad esempio, fu riscritto in virtù della coppia Aykroyd & Chevy Chase, e proprio quest’ultimi furono protagonisti di un curioso incontro con John Wayne, ad un party organizzato a Hollywood alla fine degli anni Settanta: il leggendario attore fece scoprire la gioia della tequila nelle birre che stavano bevendo versandogliela senza chiedere nei loro bicchieri. Potete immaginare l’euforia!

E a proposito di tequila, poteva non esserci Bill Murray in mezzo? Murray e Dan si conoscono dal 1974, quando le due sedi di Chicago e di Toronto di Second City, il teatro di improvvisazione più famoso d’America, mescolarono gli attori portandoli a fare amicizia fra loro. Murray fu colui che fece “scoprire” l’America a Dan. C’era anche Harold Ramis, nel gruppo, ma questa è un’altra storia, bisogna balzare al 1983-84, durante la lavorazione di Ghostbusters, altro progetto nato per Belushi e Danny, ma sapete già come è andata a finire. Racconta Dan:

“Il mio ricordo più caro di un drink sul set di un film con un co-protagonista è ogni venerdì sera in cui lavoravo con Bill Murray. Nel film Ghostbusters, il venerdì sera, la troupe terminava il lavoro e Billy ci invitava a tornare nella sua roulotte, dove versava shot di tequila e beveva una birra, e ci sedevamo a rilassarci alla fine della settimana. E immancabilmente, sapete, molte persone vogliono lasciare subito il set di un film quando lo finiscono. Ma quelle sessioni andavano avanti a volte per due o tre ore fino a sera, e che sessioni piacevoli che erano”.

Potete sentire queste storie dalla diretta voce qui:

Bill Murray parla dell’imminente sequel!

Il caro vecchio Bill Murray è ancora a Londra in questi giorni, e ospite del MLB World Tour London Series per assistere alla partita di baseball tra i St. Louis Cardinals e i Chicago Cubs, è stato intervistato ieri per BT Sports. Durante l’intervista, Murray ha parlato del miglioramento trovato nella città di Londra sopratutto sul piano del divertimento notturno – “prima dormivo di più quando visitavo Londra, ora un pò di meno”, ha detto – e ovviamente del motivo per cui è in città:

“Beh, stavo lavorando ad un film qui. Un sequel di un film fantasmatico che abbiamo realizzato molto tempo fa (…)  in America, a New York, quindi ho fatto questo”.

Il suo coinvolgimento era stato già confermato dal suo amico Dan Aykroyd durante un’intervista a Metro, e un mese fa erano stati fotografati con il comico David Walliams, ma è la prima volta che lo sentiamo dalle sue stesse parole, sottolineando al passato poiché le riprese si sono concluse venerdì scorso. Ecco l’estratto dell’intervista che cita Ghostbusters:

https://twitter.com/btsport/status/1673013525864755200

“Firehouse”, concluse le riprese della Seconda Unità

Dopo quindici giorni ininterrotti, la Seconda Unità ha concluso ieri sulla Quinta Strada le riprese con la Ecto-1 e con le controfigure degli attori: oggi la troupe sarà di nuovo davanti la Caserma dei pompieri, ma senza auto, apparentemente per girare delle scene di raccordo con le sole comparse. Secondo un membro di GB Fans che ha raccolto l’informazione da uno della troupe, queste scene con la Cadillac fanno parte di un inseguimento che apriranno il film. Che la produzione sia verso la conclusione lo ha detto chiaramente Eric Reich, uno dei produttori del film, con una storia su Instagram di un picnic con il suo compagno a Hyde Park, “il miglior modo di passare l’ultimo weekend a Londra” e taggando “alcune delle adorabili persone che hanno reso questo memorabile”, taggando fra i tanti Jason Reitman e Mckenna Grace. E proprio Reitman rifletteva con nostalgia alla fine di questo film di Ghostbusters pubblicando anche lui una storia del padre Ivan, di fronte la caserma, esattamente come ha fatto lui qualche giorno fa. Mettendole assieme, sembra quasi che il figlio guardi il padre, con commosso affetto.

Presto avremo notizie su quando si concluderanno le principali riprese a Londra, ma siamo abbastanza certi che l’ultimo ciak si concluderà alla fine di questa settimana. Nell’attesa, abbiamo selezionato qualche foto di ieri per voi:

Le acrobazie della Ecto-1 per le strade di New York!

Ormai verso la fine della produzione, il nuovo film di Ghostbusters porta ancora la Ecto-1 in giro per New York, e ieri Twitter ha regalato un video notevole di un testa a coda per Flatiron District, mentre in altri vediamo la Cadillac correre verso la Quinta Strada incurante delle altre auto negli incroci affollati della Grande Mela.

Qui da un’altra angolazione, si vede il testa a coda completo:

https://twitter.com/screaming_skvll/status/1670166236884246529

Interessante quanto misteriosa scenografia allestita sulla Quinta Strada invece riguarda questa serie di locandine di un concerto previsto un venerdì presso l”Occultoteca.

Ma non finisce qui: ricorderete il 5 giugno avevamo riportato una scena stunt con delle biciclette che saltavano per la collisione con la Ecto-1, e grazie a Paul di Spot Central, possiamo vedere la scena in una inquadratura migliore: