Paul Rudd, “Guidare la Ecto-1 è stato davvero emozionante!”

La star di Ghostbusters Paul Rudd temeva di schiantarsi con l’iconica auto Ecto-1 durante le riprese del prossimo sequel Frozen Empire. Ecco un estratto dall’articolo dedicato nell’ultimo numero di Total Film, in edicola il prossimo 1 marzo.

La famiglia Spengler torna a New York nel prossimo sequel Ghostbusters: Frozen Empire, insieme ad alcuni volti familiari. Oltre al ritorno di membri del cast come Paul Rudd e Carrie Coon, gli acchiappafantasmi originali tornano per affrontare la minaccia di una seconda era glaciale che si abbatte sulla loro città.

Ma gli attori non sono gli unici a tornare: l’iconica Ecto-1 fa la sua ricomparsa e, come ha mostrato Total Film durante una visita alla sala di montaggio, fa parte di un’emozionante scena di inseguimento per le strade della città.

Paul Rudd, che interpreta Gary Grooberson, ha raccontato a Total Film nel nostro nuovo numero in uscita questo venerdì, girare quel momento è stato “davvero emozionante”.

“Indossare l’uniforme degli Acchiappafantasmi e guidare la Ecto-1 è stato davvero emozionante“, spiega la star della Marvel. “Sai, non ci sono molti di quei veicoli in giro. Non è che li abbiano costruiti nuovi per questo film. È pazzesco pensare: «Questa è la Ecto-1 dell’originale Ghostbusters e posso guidarla»“.

Cos’altro passa per la testa di un attore quando si siede al posto di guida di un’auto d’epoca con un posto di rilievo nella storia di Hollywood? “Pensi: «Porca puttana»”, ridacchia Rudd, evidentemente divertito dal ricordo. “Pensi: «Aspetta, sto davvero guidando la Ecto-1». È la cosa più bella di sempre”. Ma poi pensi: ‘Non schiantarti’. Senti il peso di quella cosa, sia letteralmente che metaforicamente, quindi è emozionante e interessante“.

Rudd non è stato l’unico ad essere colpito dall’esperienza e Coon ha aggiunto che il processo non è sempre rilassante. “Più di una volta siamo rimasti bloccati all’interno della Ecto-1 quando qualcosa si staccava o si rompeva”, ricorda. “So che è una posizione molto invidiabile essere all’interno di quell’auto, ma ci si sbatte dentro. Ci sono spigoli vivi. Tutti noi ci siamo procurati dei lividi. Non è comodo. Sai, è come guidare una vecchia auto, ma è anche molto surreale. Ad essere sincero, non riesco ancora a capacitarmi dell’idea di essere stato all’interno della Ecto-1. Finché non vedrò il film finito con i miei occhi, mi sembrerà di vivere un sogno degli anni ’80”.

Ecco alcune immagini esclusive del nuovo film, che ritraggono la squadra originale e un altro sguardo al nuovo cattivo Garraka.

Previsioni ottimistiche al botteghino per Gb Frozen Empire!

Ghostbusters: Frozen Empire arriverà finalmente nelle sale cinematografiche tra poco meno di un mese, e i bookmaker del boxoffice hanno aperto le scommesse sul suo futuro economico.

Al momento in cui scriviamo, Boxoffice Pro prevede che l’ultimo sequel degli Acchiappafantasmi guadagnerà tra i 35 e i 49 milioni di dollari all’inizio della sua corsa nelle sale, per un incasso totale, nel panorama nazionale, tra i 96 e i 144 milioni di dollari.

Nel 2021 con Afterlife, Box Office Pro aveva fatto una previsione d’incasso del weekend fra i 45 e 65 milioni di dollari (e ne incassò 44) e un incasso totale fra 130 e 190 milioni di dollari (e ne incassò 129). Le ipotesi di marketing non erano ottimistiche a causa delle restrizioni per la pandemia, e si tennero bassi, ma azzeccarono gran parte delle loro previsioni a lungo termine. Il film totalizzò 204 milioni in tutto il mondo, più 19 milioni dal mercato home-video solo negli USA.

Ora, nel 2024, la strategia della Sony Pictures, avvallata dal piano che la distribuzione è stata anticipata di una settimana sviando la concorrenza, è quella dell’uscita contemporanea in gran parte del globo, fatta eccezione di alcuni paesi dove i film concorrenti e temuti (vedi i “contro”, sotto) escono in giorni differenti, obbligando la Sony allo slittamento postdatato (Francia e Italia, fra questi). Insomma, la settimana tra giovedì 21 e domenica 24 marzo sarà con il botto. La risposta internazionale, fra Europa, Sud America, Asia, dovrà superare i precedenti 74,9 milioni di dollari ottenuti con Afterlife, ma visto l’entusiasmo maggiore per questo film, le aspettative non dovrebbero essere tradite.

Torneremo a queste cifre quando Frozen Empire avrà concluso la sua corsa nelle sale, nel frattempo ecco i pro e contro della uscita del film nelle sale americane:

PRO:

Il buon successo del film Ghostbusters: Afterlife, che ha ottenuto un punteggio di pubblico del 94% su Rotten Tomatoes e ha totalizzato 129,4 milioni di dollari in patria, dovrebbe giovare a questo sequel che rappresenta un’altra attrazione cinematografica per i fan e le famiglie in primavera, con una concorrenza diretta minima in aprile e all’inizio di maggio.

Oltre ai ritorni di Paul Rudd, Mckenna Grace, Finn Wolfhard e Carrie Coon, la promessa del marketing di riunire le icone del franchise Bill Murray, Dan Aykroyd, Ernie Hudson e Annie Potts nell’ambientazione newyorkese dei film originali dovrebbe favorire l’attrazione del pubblico maschile e anziano della serie.

A tre settimane dall’uscita di Dune, Frozen Empire avrà un’ampia disponibilità di schermi PLF (Premium Large Format) per contribuire a incrementare le vendite dei biglietti al momento dell’uscita.

CONTRO:

Le preoccupazioni principali per quanto riguarda la concorrenza deriveranno dalla forza di resistenza di Kung Fu Panda 4 [in uscita il 4 marzo nelle sale USA], al secondo fine settimana di apertura di Empire; questo film si rivolgerà maggiormente ai genitori con bambini più piccoli. Anche Godzilla x Kong: The New Empire [nelle sale americane il 27 marzo] potrebbe sottrarre a Ghostbusters parte del suo pubblico di fan dell’azione.

Sebbene Afterlife sia stato un successo di pubblico nonostante l’apertura durante le prime fasi di ripresa della pandemia alla fine del 2021, il franchise sembra avere un tetto massimo al botteghino in quanto marchio che rimane noto ma non così culturalmente dominante o risonante a livello di evento come altre IP nostalgiche quando si tratta di giovani generazioni di spettatori.

Come hanno dimostrato diversi film in franchising nell’ultimo anno, alcuni nomi di marchi ormai vecchi hanno iniziato a perdere colpi al botteghino [vedi Indiana Jones]. Questo sequel avrà bisogno di un forte passaparola e di sforzi di marketing finali per riconquistare lo stesso livello di popolarità di Afterlife.

E intanto la pubblicità ha iniziato inarrestabile la sua corsa: il trailer pubblicato il 29 gennaio ha finora totalizzato 29,8 milioni di visualizzazioni, e nelle capitali americane spuntano i primi imponenti cartelloni pubblicitari come questo qui sotto riportato. Ed è notizia che il 14 marzo ci sarà una anteprima mondiale a New York di cui sappiamo ancora poco, mentre nella settimana del 18 marzo (la data è ancora da definire) il cast sarà presente a Londra per l’anteprima europea.

Per l’Italia è ancora presto, ma sono in arrivo interessanti novità!

Un tributo a Harold Ramis, a dieci anni dalla scomparsa

Harold ed Io

Titolo giusto un filo altisonante, lo so. Non me ne vogliate, ma per me non è possibile ricordare Harold Ramis prescindendo dal mio rapporto con la sua figura.

Non aver mai potuto incontrarlo, fosse anche per una fugace stretta di mano come invece potei fare con Bill Murray, è un mio grande rimpianto.

La cosa strana, quella che mi fa anche sentire un po’ in colpa quando si parla di Harold Ramis, è che non avevo mai realizzato quanto a fondo la sua influenza fosse stata importante per la mia vita fino a quel 24 febbraio 2014, quando uno dei miei migliori amici mi mandò un messaggio:

“La notizia della morte di Harold Ramis è tristezza pura”.

Con queste parole ho saputo che se ne era andato.

E in quell’esatto momento ho iniziato a sentire uno strano formicolio tra la bocca dello stomaco e la cassa toracica. Come un mulinello. Rapidamente, quel mulinello è diventato un gorgo, poi una voragine.

E ho pianto.

Non mi vergogno ad ammetterlo.

Ho pianto a lungo, anche nei giorni seguenti, come se ne fosse andato un mio parente stretto. Il che era una cosa singolare, dal momento che, in tutti quegli anni, non è che avessi seguito pedissequamente la vita e la carriera del maestro Ramis. Da fan dei Ghostbusters, sapevo ovviamente che lui era uno degli scrittori di quel capolavoro della commedia, oltre ad aver portato in vita il mio Acchiappafantasmi preferito, Egon Spengler. Avevo visto alcuni suoi film, quasi tutti mi erano piaciuti, alcuni no. La mia era una conoscenza superficiale.

O almeno così credevo.

Perché invece ho scoperto (troppo tardi) quanto il suo modo di intendere l’umorismo, la sua ironia tagliente espressa sempre col più gioviale dei sorrisi, il suo modo di raccontare storie di personaggi che la società etichettava come “perdenti”, ma che per lui erano “ribelli”, avesse indirizzato il mio modo di vedere la vita e l’arte.

Ho passato giorni con gli occhi lucidi a leggere i messaggi di cordoglio e sgomento lasciati da colleghi e amici di tutto lo show business.

Bill Murray, Dan Aykroyd, Ernie Hudson, Seth Rogen, Billy Crystal, Jon Favreau, Zach Braff, Seth McFarlane, Rainn Wilson, Adam Sandler e tanti, tanti altri.

Ho avvertito allora il bisogno di sapere di più su di lui, su quella figura che, silenziosamente, aveva piantato radici così profonde nel mio cuore, e che ora aveva lasciato un vuoto inspiegabile e tremendo.

E così ho scoperto la sua filosofia, la sua mentalità accogliente, sempre curiosa. Lui, ebreo di nascita che aveva scoperto il buddismo, aveva riversato una profondità di pensiero veramente rara anche nelle sue pellicole all’apparenza più scanzonate.

Un passo importante nella mia scoperta di Harold Ramis lo ha determinato l’uscita della biografia “Ghostbuster’s Daughter”, scritta dalla figlia Violet Ramis Stiel e pubblicato in Italia da Sagoma Editore.

Nell’approcciarsi a un personaggio così particolare raccogliendo notizie qua e là, e colmando le lacune con le idee che ci si fa leggendo tra le righe nei suoi lavori, è facile idealizzarlo, crearne un’immagine falsata.

Il libro di Violet mi ha fatto capire di non essermi allontanato troppo dalla realtà. Emerge la figura di un uomo dalla mente lucidissima e le idee molto chiare. Uno spirito alla continua ricerca di qualcosa di nuovo da sperimentare, in fuga costante dall’ortodossia, spesso fino alle estreme conseguenze. Un padre affettuoso, un autentico supereroe per i suoi figli. Un innovatore della comicità. Un amico sensibile e devoto, che ha sofferto orribilmente per la rottura dell’amicizia con Bill Murray, fortunatamente ritrovata pochi mesi prima di morire.

Ho scoperto che il “mio” Harold, quell’omone alto che mi aveva fatto sognare per la prima volta nei panni di Egon, era proprio come lo avevo immaginato. E anzi, era tanto di più.

Il rimpianto di non averlo mai potuto incontrare, a quel punto, si è acuito, ma si è fatto anche più “dolce”. Ho scoperto che quasi tutto quello che ho fatto da allora, più o meno consapevolmente, era dedicato a lui, un mio piccolo “grazie” con la speranza che il mio pensiero potesse raggiungerlo dovunque lui fosse.

Se amate la commedia americana, se credete nella gentilezza, nel poter tagliare il traguardo anche passando per strade inconsuete, magari assurde, fregandovene delle risate che vi arriveranno in faccia o alle spalle, allora anche per voi Harold Ramis ha significato più di quanto immaginiate.

Oggi sono dieci anni dalla sua morte.

O meglio, dal suo abbandono di questo piano di esistenza.

Uno come Harold, però, non si dissolve semplicemente nell’universo come vediamo fare al fantasma di Egon nel meraviglioso finale di “Ghostbusters: Legacy”. Lui ha lasciato dietro di sé tanta arte, tanto pensiero, tanta bellezza. E allora io voglio ricordarlo riportando qui alcuni suoi aforismi, pillole di quell’anima straordinaria che tanto ha significato per me e per molti.

“Se è vero che siamo noi a dare un significato alla nostra vita,

abbiamo l’opportunità di darle un significato ricchissimo

mettendoci al servizio del prossimo”.

“La vita non si cura della tua visione.

Le cose accadono, e tu devi farci i conti.

Devi stare al gioco. È proprio questo il bello”.

“Commedia e tragedia coesistono.

Non puoi avere una senza l’altra.

Sono della scuola di pensiero secondo la quale

qualunque cosa può essere buffa se inquadrata

da un punto di vista comico”.

“C’è un grande adagio rabbinico che raccomanda

di iniziare ogni giorno con un biglietto in ciascuna tasca.

Su uno c’è scritto “Il mondo è stato creato per te, oggi”.

Sull’altro invece c’è scritto “Sei un

granello di polvere in un universo privo di senso”.

Entrambe le cose sono vere,

e a te spetta bilanciarle”.

“Tante persone iniziano relazioni serie pensando

di poter guarire qualcuno col loro amore e la loro premura,

ma di solito non funziona così.

Non fai rinsavire qualcuno amandolo”.

“Cerco un significato in ciò che è buffo,

e cerco ciò che è buffo nelle cose

che hanno un significato per me”.

“I miei personaggi non sono perdenti.

Sono ribelli. Vincono attraverso il loro

rifiuto di giocare secondo le regole

di tutti gli altri”.

“Ho incontrato un tale che diceva di aver

individuato il mio genere.

Commedia scapestrata di redenzione ‘.

Io ci sto”.

Recentemente, la cittadina di Woodstock (dove si svolsero le riprese di “Ricomincio da capo”) ha proclamato il 2 febbraio, il giorno della marmotta, “Harold Ramis Day”.

Tra i promotori dell’iniziativa, presenti alla cerimonia, ci sono stati Bill Murray e il fratello Brian Doyle.

Bill ha fatto un discorso scanzonato come al suo solito, ma in quegli occhi furbi e in quel sopracciglio alzato, dietro alle sue battute al fulmicotone, c’è sempre un velo di malinconia, quando si parla di Harold Ramis. E lo ammetto: un po’ io ce l’avrò sempre con Bill.

Lui aveva la fortuna di essere praticamente un fratello, per Harold. Di essergli vicino come poche altre persone. E per rabbia, per orgoglio, per risentimento… secondo alcuni, per invidia … ha rinunciato a tutto questo, riuscendo miracolosamente a “recuperarlo” appena in tempo.

Ce l’avrò sempre un po’ con Bill. E credo che anche Bill ce l’avrà sempre un po’ con se stesso.

Ma così va la vita. Devi stare al gioco, direbbe Harold.

E lui ha giocato da vero campione.

Ci vediamo dall’altra parte, Harold.

Edoardo Stoppacciaro

Nuovi poster per Ghostbusters: Frozen Empire!

I canali ufficiali di Ghostbusters e della Sony Pictures hanno pubblicato 4 nuovi poster di Ghostbusters: Frozen Empire ad un mese dalla prima nelle sale cinematografiche statunitensi.

Alcuni credono che il mondo finirà in cenere, altri invece congelato.

E il nuovo poster italiano scelto? è quello…da mettere sulla parete di casa!

Anteprima del n.4 di Ghostbusters Back in Town!

Con l’anteprima del numero 4 di Ghostbusters Back in Town, si conclude il piano d’opera del primo volume dei fumetti della Dark Horse Comics sugli eventi della famiglia Spengler a New York fra Afterlife e l’imminente Frozen Empire. (La cover variant non è stata ancora pubblicata, e ricordiamo che per l’Italia non abbiamo ancora notizie sull’eventuale distribuzione). Questo il sunto della trama:

Gli Acchiappafantasmi si trovano ad affrontare una situazione terribile quando la melma infestata dagli scarafaggi invade la caserma dei pompieri e le apparizioni malevole sciamano liberamente. Phoebe, Callie, Trevor e Gary si scontrano con Madame Malveaux che incombe su Times Square, scatenando il caos a New York. Riusciranno i nostri eroi a sopravvivere a questa crisi spettrale?
È una resa dei conti tra fantasmi nella Grande Mela per l’ultima puntata di Ghostbusters: Back in Town! Sceneggiatura di David M. Booher, disegni di Blue Delliquanti e colori di Cris Peter.

Il piano dell’opera (prezzo ogni numero: 3,99$).

Ghostbusters Back in Town #1 – 32 pagine – 27 marzo 2024 –

Ghostbusters Back in Town #2 – 32 pagine – 24 aprile 2024 –

Ghostbusters Back in Town #3 – 32 pagine – 29 maggio 2024 –

Ghostbusters Back in Town #4 – 32 pagine – 26 giugno 2024 –

Ghostbusters Back in Town #Volume 1 – 96 pagine – 30 ottobre 2024 (raccolta).

Gil Kenan parla del ritorno degli “OGB” per Frozen Empire

Il regista di Frozen Empire afferma che il cast originale sarà costituito da “personaggi veri e propri” e non da semplici camei. SFX Magazine ha pubblicato un estratto dell’intervista esclusiva con Gil Kenan che sarà pubblicata nel prossimo numero di marzo, in uscita il 21 febbraio. (a sinistra).

Il team degli Acchiappafantasmi originali – Bill Murray, Dan Aykroyd e Ernie Hudson – ha avuto certamente un ruolo da giocare in “Afterlife”, ma il regista Gil Kenan assicura che la loro presenza sarà “ben più concreta” nel quarto capitolo della saga.

“In ogni storia arriva un momento in cui il compito di sopravvivere, di sconfiggere la cosa che si ha di fronte, richiede di agire”, dice Kenan.

“Questo è il momento più emozionante per me come fan degli Acchiappafantasmi: vedere il loro coinvolgimento nella storia ridefinirsi, crescere e diventare più completo in un modo che parla della premessa di Ghostbusters e Ghostbusters II, e di ciò che è stato intravisto nei campi fuori Summerville in Afterlife. C’è una linea diretta da lì a chi sono ora e come agiscono qui nella nostra nuova storia”.

Kenan ha aggiunto che saranno trattati come “personaggi veri e propri”. Ha detto: “Avevamo il dovere di rendere questi personaggi leggendari parte integrante di questa storia“.

Il film uscirà nelle sale statunitensi il prossimo 22 marzo.