Girovagando fra folli teorie e retroscena della continuity di Ghostbusters

di Valerio Albasini Di Giorgio “Spengler”

Vi siete mai chiesti per quale motivo Gozer il gozeriano abbia scelto il 1984 per invadere il nostro piano di esistenza? O da dove venisse l’enorme fiume di melma che scorreva sotto la First Avenue nel secondo film? No? Niente paura, vuol dire che siete sani di mente. Sfortunatamente, io non lo sono (e prima o poi cercherò di trapanarmi il cranio per controllare), perciò sono andato a indagare su tutti questi piccoli dettagli nascosti nella continuity della saga di Ghostbusters.

Per continuity si intende l’insieme di fatti che sono avvenuti in un’opera di finzione e che possono essere coerenti o incoerenti fra loro. La continuity ufficiale di Ghostbusters è stata definita dai due scrittori principali della saga, Dan Aykroyd e il compianto Harold Ramis: essa si compone dei due film e del Videogame. Facendo riferimento a queste tre opere di fantasia, eccovi alcune curiosità, elucubrazioni e teorie su ciascuno di essi.

Perché proprio il 1984?

La domanda sembra banale, ma non lo è. Ivo Shandor costruì il palazzo al 55 di Central Park West presumibilmente nel 1929 (la data reale di costruzione dell’edificio), quindi perché attendere sessantacinque anni per attivarlo? La risposta è semplice. Shandor provò ad attivarlo per molti anni, fino alla sua morte celebrando (citazione di Egon Spengler) riti bizzarri sulla grande terrazza, ma non riuscì a scatenare Gozer. Perché? Perché gli mancavano alcuni elementi fondamentali: per prima cosa, gli mancavano Louis Tully e Dana Barrett, due individui geneticamente predisposti per ospitare delle entità semidivine (Vinz Clortho, il Mastro di Chiavi e Zull, il Guardia di Porta). Come dite? Nessuno ha mai parlato di predisposizione genetica? Ok, è una teoria, ma riflettiamo un secondo: Dana Barrett è stata scelta da Zuul e suo figlio, Oscar, da Vigo, per lo stesso scopo. È possibile che alcune persone siano più sensibili ad un contatto medianico, ad esempio Ray Stantz: è lui a non riuscire a resistere alla tentazione di scegliere la Forma Distruttore per Gozer ed è lui a lasciare che Vigo gli entri nella testa.
Quindi il primo elemento che occorreva a Gozer per manifestarsi è che due persone, maschio e femmina, con questa particolare “sensibilità” abitino il più vicino possibile all’attico di quel palazzo. Non basta questo però: serve anche una massiccia perturbazione spiritica, come quella liberata dall’unità di contenimento quando un solerte ispettore della Protezione dell’Ambiente lo ha isolato dall’alimentazione. Paradossalmente, questo ci dice che la creazione dei Ghostbusters è stata funzionale all’avvento di Gozer: senza di loro, nessuno avrebbe potuto generare quell’ondata di energia, anzi più loro catturavano fantasmi più la città si riempiva di entità, perché Gozer si avvicinava.

Ecco perché il 1984 fu l’anno dell’arrivo di Gozer: c’erano tutte le condizioni giuste per attivare l’antenna dimensionale creata da Shandor più di sessant’anni prima.

Melma! È un fiume di melma! Ma chi ce l’ha messo?

Beh, non prendetevela, ma la risposta è: Ivo Shandor. Si, è sempre colpa sua, o almeno dei suoi seguaci, il culto di Gozer. Si, lo so che la melma è nel secondo film ed è sfruttata da Vigo, ma a generarla sono stati gli accoliti di Shandor, o almeno è ciò che scopriamo nel Videogame: uno dei livelli è ambientato su Shandor Island, un’isola sommersa in cui Shandor e il culto si riunivano facendo strani esperimenti. Nelle fasi finali del livello incontriamo una strana creatura, uno Sloar. Suona familiare? E se vi dico: “scelsero una nuova forma per lui, quella di enorme Sloar!”, vi torna alla mente qualcosa? Gli Sloar sono una razza semidivinità di classe 7; secondo Vinz Clortho, Gozer ne assunse la forma durante “la terza riconciliazione degli ultimi supplicanti Meketrex” (non chiedetemi cosa sia, ci sto ancora lavorando). Pare che gli adepti di Shandor fossero riusciti a catturare un giovane Sloar e ad intrappolarlo sull’isola con un solo scopo: produrre melma nera caustica. Shandor avrebbe poi usato questa melma in vari modi, uno di essi comprendeva un processo di raffinazione e poi pompaggio sotto la città: ovvero la creazione della melma umorale. Lo scopo? Probabilmente generare quella stessa ondata di energia che mancava a Shandor per evocare Gozer (e che poi sarebbe arrivata con l’esplosione del dispositivo di stoccaggio). O forse fare un po’ di casino. Fatto sta che Vigo deve aver percepito quest’enorme potenziale sotto New York e ha consapevolmente scelto di manifestarsi lì dove ne avrebbe potuto sfruttare i vantaggi.

Vigo la sporcacciona.

Parlando di Vigo, dal momento che fu avvelenato, pugnalato, impalato, impiccato, sbudellato, affogato e squartato, vi siete mai chiesti come abbia fatto a “entrare” nel quadro? Beh, io ho un’ipotesi: il dipinto è un autoritratto, questo ce lo dice Janoz Poha, quindi è stato fatto in un momento di calma, magari quando Vigo supponeva di essere in pericolo di vita. Essendo un potente mago, ciò che ha probabilmente fatto è riversare la sua coscienza dentro il quadro, come un grosso hard drive in cui ha scaricato tutti i suoi ricordi, con un comando semplice: trova il modo di tornare corporeo. Per questo gli serve un infante: può possedere esseri adulti riversando una parte di sé nella mente di persone con capacità medianiche, ma non può riversarsi interamente in una mente già occupata, gli occorre una mente giovane e quindi relativamente priva di esperienze, in cui riversare le proprie (come una tela bianca).

Un poco sfacciatella, eh?

Ok, ne abbiamo parlato di sfuggita, ma è ora di parlare di lui direttamente: Gozer il gozeriano. Nel videogioco Gozer ritorna in uno dei primi livelli, utilizzando la sua ultima forma distruttore, l’uomo dei Marshmallow. Ora la domanda è scontata: perché ha scelto proprio quella forma? Poi mi è balzato alla mente che non sappiamo nemmeno perché la prima volta si sia manifestato come una donna. Alla fine sono arrivato ad una teoria, a mio parere affascinante: quando Gozer viene evocato, prima che qualcuno scelga la sua nuova forma, lui si manifesta sempre con l’ultima forma che è stata scelta per lui. Quindi nel videogioco era costretto a manifestarsi come uomo dei Marshmallow, perché era l’ultima forma che era stata scelta per lui. Però questo ci dice anche che qualcuno un tempo aveva scelto come forma distruttore per la propria dimensione…una donna.

4 Comments

  1. tu sei un genio.
    o un autentico pazzo…
    in entrambi i casi,complimenti…

  2. Riguardo lo Sloar: nel film, il mastro di chiavi dice “molti shub e Zuul finirono arrostiti nelle profondità dello Sloar”, il che è incompatibile con il mostro che si vede nel gioco. io lo Sloar me lo ero immmaginato come una specie di gorgo infuocato.

  3. Ciao Dast, sono l’autore dell’articolo. Hai ragione, anche io dal dialogo italiano me lo ero figurato così, il dialogo originale recita:
    “Many Shubs and Zulls knew what it was to be roasted in the depths of the Sloar that day I can tell you.”
    Ora, tieni conto che lo Sloar in sé cova melma nera caustica che può effettivamente ustionare, ma anche non tenendo conto di questo, chi ci dice che lo Sloar non abbia uno stomaco infuocato? Il gorgo di fiamme che ti eri immaginato può benissimo essere le profondità (intese come le visceri) di quella creatura.

  4. So che è un po’ vecchio, ma volevo esprimere una questione sullo “sloar”. Lo sloar potrebbe non essere una creatura di fantasia, ma potrebbe essere stata pensata da qualcuno partendo da una creatura effettivamente esistente (per quel mondo). Allo stesso modo l’omino dei marshmellow non è una fantasia ma tratto da una pubblicità.
    Tuttavia gozer si manifesta nella forma di omino dei marshmellow ma gigantesco, per poter distruggere la città. Analogamente lo sloar come manifestazione di gozer potrebbe non aver avuto le sue dimensioni originali, ma potrebbe essere apparso gigantesco.
    Da qui la frase sugli Shubs e Zuul periti nelle sue profondità… nel senso che, date le sue dimensioni, probabilmente sono periti tra le sue fauci.


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