Mckenna Grace parla per la prima volta del suo problema con la scoliosi, e si è dimostrata orgogliosa del mondo in cui ha affrontato il percorso di recupero, anche in relazione all’esperienza vissuta sul set di Ghostbusters: Afterlife.

CREDIT: Matt Kallish

In una recente intervista concessa alla rivista australiana NME, la giovane attrice e cantante di sedici anni ha affrontato un argomento molto delicato in occasione soprattutto della uscita del suo nuovo singolo intitolato “Self Dysmorphia”, realizzato apparentemente in modo casalingo nella sua camera, dirigendolo e scrivendolo da sola. Come ha detto lei stessa, la canzone è “un costante promemoria degli errori che stavo commettendo”. Il riferimento è nel titolo stesso: la dismorfofobia è il il disturbo psichiatrico di chi ha un’eccessiva preoccupazione per un dolore fisico leggero o inesistente. La canzone, secondo la Grace, vorrebbe essere anche uno sprono per chi, come lei, ha vissuto delle stesse insicurezze, ma è anche una storia di vita personale. Proprio un mese fa circa, sul suo canale Tik-Tok ha pubblicato un video del suo recupero ospedaliero, successivo all’intervento chirurgico per correggere la sua postura spinale, perché si stava curvando in modo anormale. “Per la prima volta nella mia vita il mio corpo è dritto”, dice, e aggiunge sorridendo, “Ho anche guadagnato cinque centimetri in altezza”. La Grace aggiunge che il suo dottore è stato abile nel rendere la cicatrice sulla sua schiena il meno visibile possibile.

La storia del suo problema risale a quando aveva dodici anni: Grace, classe 2006, era già una attrice bambina prodigio, perché a dieci già figurava nel cast nel telefilm Disney, Crash & Bernstein e nella soap opera Febbre d’amore, seguiti da Independence Day – Rigenerazione, Gifted – Il dono del talento, Amityville – Il risveglio e Tonya, per citarne alcuni. Il padre di Grace è un chirurgo ortopedico, e fu il primo ad accorgersi che la figlia stava avendo un problema evidente di curvatura. Nascondere la scoliosi, per una attrice bambina, è un tormento che genera una radicata insicurezza, e non solo per motivi prettamente estetici: sul set, gli ignari direttori della fotografia a volte la rimproveravano perché non stava troppo dritta o si appoggiava su un piede. Col tempo prese coraggio per parlarne con pochi intimi sul set, specie i costumisti, per farsi aiutare soprattutto con i vestiti e fare in modo che la sua postura curva da un lato non rilevasse che una mano fosse più lunga dell’altra. Ancora oggi, quando lei si rivede nei video degli eventi importanti, come gli Emmy dell’anno scorso, sa perfettamente quando si nota questo suo problema che, fortunatamente, i fan non hanno mai scoperto.

Tenace e testarda, questa ragazza ha continuato il suo lavoro indefessamente: l’IMDB gli accredita ben 69 ruoli, ed è sbalorditivo per un’attrice che è nel giro da “solo” dieci anni. Fra gli ultimi suoi ruoli, certamente quello di Phoebe, la geniale ragazzina che scopre essere nipote di Egon Spengler in Ghostbusters: Afterlife, è quello cui Grace è più affezionato: “Ero così spaventata e nervosa [nel farlo], ma oggi è davvero bello voltarsi indietro e poter dire che quel film mi ha davvero cambiato la vita!”. Grace riprenderà il suo ruolo nel sequel che riporterà il franchise a New York. “Mi farà un effetto strano, tornare a vestire i panni di quel personaggio – dice – avevo appena compiuto tredici anni quando abbiamo iniziato a girare [Ghostbusters: Afterlife], e ora sul nostro [nuovo] set, ne farò diciassette”.

Ovviamente con il problema che aveva all’epoca – nel 2019 – girarlo si è rivelato particolarmente estenuante. “Qualcosa di cui non ho mai parlato è che in realtà avevo un tutore per la schiena che indossavo per cercare di correggere la mia colonna vertebrale”, dice. “Ma è difficile perché devi indossare quella roba [per] tipo 22 ore al giorno. E non potevo [tenerlo] mentre stavo girando – sono davvero di plastica dura, quasi come un corsetto. Quindi ho finito per non indossarlo tanto quanto avrei dovuto”. L’intervento chirurgico divenne quindi una necessità assoluta una volta che la sua curvatura spinale aveva superato il segno di 45 gradi. “Altrimenti”, spiega Grace, “ogni anno per il resto della tua vita, diventerai [più curvo] di [un altro] grado. E quindi ciò avrebbe significato che in 20 anni avrei superato una curva di 60 gradi, con il rischio di compromettere i polmoni e cose del genere”. Poiché il suo intervento è conseguito con successo, la curvatura di Grace è scesa a sei gradi – “ed è incredibile”. La sua reazione positiva è stata quella di dedicarsi alla musica una volta che il lockdown del 2020 chiuse gran parte dei set cinematografici. Un modo come un altro, spiega, per dare sfogo ai sentimenti. E sul suo ultimo singolo racconta: “Ho registrato questo video nella mia stanza tre settimane dopo l’operazione. Ero confinata sul divano e sulla mia sedia a gravità zero e stavo impazzendo, tanta era la voglia di dar sfogo alla mia creatività. Sapevo inoltre che non avevo ancora fatto molti progressi nella mia guarigione, almeno non abbastanza da permettermi di girare un video musicale per questa canzone, prima che uscisse. L’ho filmato e montato in un solo giorno e l’ho inviato al mio team musicale [dicendo loro che questo era il video musicale]”. In attesa del suo ritorno sulle scene, ascoltiamo questa sua nuova canzone, uscita lo scorso 18 novembre.

Grace, siamo pronti a credere nella tua forza!

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