Dopo aver rilanciato il franchise di Ghostbusters, Jason Reitman tornerà a lavorare su una nuova sceneggiatura scritta assieme a Gil Kenan ma su una storia diversa: il prossimo film, infatti, racconterà le tumultuose dietro le quinte della prima puntata del Saturday Night Live, lo storico programma comico che va in diretta ininterrottamente dal 1975 (all’attivo: quarantotto stagioni e quasi 1000 puntate!). Nell’accordo in esclusiva firmato dai due cineasti nel novembre del 2021 con la Sony Pictures, questo progetto si aggiunge al precedente Afterlife, al sequel attualmente in lavorazione, e al lungometraggio animato di Ghostbusters.

A produrre insieme a Reitman e Kenan ci saranno i loro soci di lunga data Jason Blumenfeld ed Erica Mills, anche loro attualmente impegnati nel sequel di Ghostbusters: Afterlife.

Il programma Saturday Night Live è stato senza ombra di dubbio il più innovativo mai prodotto dalla televisione americana di quel periodo: ogni ospite veniva coinvolto nella presentazione con un monologo di apertura e in quasi tutti gli sketch interpretati dal cast che erano, fondamentale ricordarlo, recitati in diretta. Il produttore Lorne Michaels, ancora oggi al comando del SNL, ebbe l’incarico dalla NBC di trovare una idea per riempire il “buco” lasciato dalle mancate repliche del talkshow più famoso del canale, condotto da Johnny Carson: la sua idea era quella di cambiare i piani di un programma di varietà classico, puntando direttamente agli artisti più nuovi e anticonformisti che c’erano sulla piazza. In parte, la sua ambizione si ispirava al programma comico dei Monty Python, totalmente svitato ai limiti del surreale, e alla moda dei comici più “selvaggi”. Col senno di poi possiamo affermare che Michaels fece la sua scelta prendendosi il meglio dal gregge di matti: prese Dan Aykroyd, John Belushi, Chevy Chase, Jane Curtin, Garrett Morris, Laraine Newman, Michael O’Donoghue, Gilda Radner, e li battezzò “The Not Ready For Prime-Time Players” (gli attori non pronti per la prima serata), perché il programma andava ad un orario notturno. La maggior parte di questi comici e autori provenivano dalle file dei due movimenti che cambiarono drasticamente la comicità in America: Aykroyd e la Radner dalla sezione canadese di Second City, mentre Belushi da quella storica di Chicago, mentre quest’ultimo e O’Donoghue avevano lavorato con la rivista National Lampoon per un programma radiofonico e uno spettacolo teatrale (prodotto da Ivan Reitman!).

Il copione di Kenan e di Reitman parlerà del grande trambusto che ci fu dietro la preparazione della prima puntata fra cui: dirigenti fortemente perplessi, soprattutto per la scelta del primo presentatore, il grande e discusso George Carlin, e del comico Andy Kaufman, che debuttò in questo programma con un numero assurdo che Jim Carrey ha rifatto nel biopic Man on the Moon; comici invitati che all’ultimo furono costretti ad abbandonare lo show, come Billy Crystal; un palazzo, oggi leggenda della tv, il Studio 8H, che agli occhi della troupe quando entrarono per la prima volta rimasero scioccati dallo stato fatiscente cui si trovava; autori comici, fra cui Al Franken e Tom Davis (i due facchini di Una poltrona per due, ricordate?), che si rifiutavano di scrivere le battute per dei pupazzi, perché, oggi pochi lo ricordano, ma i mitici Muppet Show debuttarono proprio in questo programma. Ma come hanno scritto Tom Shales e James Andrew Miller, autori dell’imponente libro Live from New York: An Uncensored History of Saturday Night Live (2002), niente della prima puntata assomiglia a quello che oggi conosciamo, e che di fatto cambiò progressivamente con un maggior spazio per i comici, il licenziamento dei Muppet, e future leve della comicità: sono tantissimi i comici che si sono formati al SNL, ma citiamo solo Bill Murray come prima “novità” della seconda stagione nel 1977, e Steve Martin, come uno dei più assidui presentatori del programma. Jason Reitman e Kenan hanno intervistato molti protagonisti di quell’avventura per documentarsi e scrivere il copione che, presumibilmente, diventerà realtà nella stagione 2024-25.

Oh, ovviamente: senza Second City, il National Lampoon non avremmo avuto i nostri amici Ghostbusters (Ramis si formò a Chicago assieme a Belushi), ma è stato il SNL a lanciarli come stelle, perché la potenza del programma che ebbe un immediato successo resero questi attori delle vere e proprie rockstar della comicità. Per questo ne parliamo qui, oggi, prendendoci un attimo di respiro dal nostro mondo.

Andrea Ciaffaroni

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