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Oggi ricorre il secondo anniversario della scomparsa di una delle più grandi figure del doppiaggio italiano, Mario Cidda, conosciuto come Mario Maldesi (Roma, 18 dicembre 1922 – Lucignano, 5 settembre 2012).

Chi è e cosa ha fatto in carriera lo conosciamo e sappiamo tutti: wikipedia, il sito di Antonio Genna, molti blog e appunto il suo sito ufficiale, www.mariomaldesi.it (che vi invito a visitare), racconta la vita e le opere di questo grande uomo, principale artefice di come noi abbiamo imparato a conoscere e a vivere la maggior parte della grande cinematografia italiana e straniera.

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Pagina Facebook del Maestro Mario Maldesi

Non starò qui ad elencare tutti i film che devono buona parte del loro successo al suo lavoro di adattamento e alla cura quasi maniacale che metteva in ogni singolo fotogramma, al punto di lavorare notte e giorno per occuparsi delle voci di fondo di alcuni film in modo che i dialoghi e le voci dei personaggi in scena si “accomodassero” su un tappeto caldo avvolgente, rendendo il tutto il più realistico possibile.

Certo non posso non citare, dato che siamo tutti fans, il film GHOSTBUSTERS, di cui quest’anno ricorre il trentennale e di cui conosciamo a memoria ognuna delle sue battute, che ci sono entrate nel cuore assieme alle espressioni degli attori e le voci dei doppiatori che le declamavano.

Perché questo era Mario, non un traduttore, non un adattatore da un tanto al chilo, non solo un grande professionista (come tanti ce ne sono oggi soprattutto grazie a lui), ma un vero e proprio maestro nel suo campo. Attento, preciso, meticoloso, quasi severo con se stesso e con gli altri, attori, doppiatori, colleghi, ma anche registi di grosso calibro. Tutto il meccanismo doveva girare come un orologio svizzero, non erano pensabili tentennamenti, imprecisioni, battute fuori luogo, approssimazioni. E per questo amato, rispettato, ricercato e soprattutto stimato: Luchino Visconti, Federico Fellini, Mel Brooks, Stanley Kubrick e anche moltissimi grandi attori italiani e stranieri, tutti hanno avuto e hanno un bellissimo ricordo di lui, del suo lavoro e della persona che era. Ed è questo ciò di cui vorrei parlare in questo mio breve e personale ricordo.

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Io ho avuto l’immensa fortuna di incontrare e parlare con il maestro Maldesi a casa sua, nel 2010, grazie all’amico Max (GBMax, per chi lo conosce solo come nick). In quel periodo stavamo organizzando, per il forum di Ghostbusters Italia, uno dei più grandi eventi realizzati da una piccolissima realtà di appassionati della pellicola di Ivan Reitman: un incontro a Roma, alla Casa del Cinema, con i doppiatori del film. Io mi occupavo della grafica e dell’impaginazione di tutte le stampe necessarie alla serata, oltre alla realizzazione delle targhe premio/ricordo da consegnare a tutti gli intervenuti, da parte di tutti noi fans. Purtroppo, per il suo precario stato di salute e la lontananza dal luogo dell’evento, Mario Maldesi non avrebbe potuto essere presente, quindi io e Max siamo stati gentilmente invitati ad andarlo a trovare, per consegnargli il nostro omaggio e realizzare un video di saluti per i presenti all’evento (fans e doppiatori), da proiettare durante la serata.

Solo una giornata, solo poche ore in sua presenza. Troppo poco per conoscere a fondo una persona, ma abbastanza per carpirne lo spirito, il carattere, la bontà, la generosità e la simpatia. Con la sua affabile parlantina, immersi in un ambiente bucolico delle colline aretine che facevano dimenticare momentaneamente la frenetica e rumorosa vita di città, tra due passi in giardino ed un ottimo pranzo casalingo, preparato dalla gentilissima figlia, Caterina, siamo stati trasportati in un regno di favole. Tantissimi retroscena, aneddoti divertenti, incazzature, viaggi in giro per gli studi e i teatri di mezzo mondo, incontri e scontri con i più grandi registi e attori, la sua visione di quello che doveva essere il doppiaggio, molto diverso da quello che viene inteso normalmente e che l’ha portato ad avere diversi problemi con il “potere” delle case di produzione. Per lui (e in questo mi vede pienamente d’accordo), una voce doveva caratterizzare un personaggio, non identificare un attore. Quindi non molto spesso, nei film adattati da lui, era facile abbinare un volto ad una voce in particolare. Ci fu anche una mezza idea, proposta in prima persona dal maestro, di organizzare lì da lui un Ghostbusters Day, con tutti i fans in uniforme e zaini protonici, per una grande festa tutti insieme. Cosa che purtroppo non si è potuta avverare per l’aggravamento e infine la scomparsa di quello che io, che tutti noi del forum Ghostbusters Italia consideriamo un grande uomo, un vero maestro nella sua professione (che viveva con amore, passione e anima), ma soprattutto una bellissima persona.

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Insomma, le ore sono passate fin troppo velocemente in quella fresca giornata, ma ne serbo e ne serberò per sempre nel cuore un carissimo ricordo.

Ci manchi, Mario… Si sente la tua mancanza già da quando abbandonasti la direzione dei doppiaggi per darti all’insegnamento. Ma sono sicuro che Caterina stia portando avanti degnamente la tua eredità. Un caloroso abbraccio a te e alla tua famiglia. Grazie di tutto da parte di GHOSTBUSTERS ITALIA.

Riccardo RiP Casali

NovArteScenica: “Questo filmato faceva da presentazione per un progetto del 2012 in cui avremmo intervistato Mario Maldesi: il più grande direttore del doppiaggio che l’Italia abbia mai avuto”.

2 Comments

  1. Un pensiero sentito e commovente, davvero bellissimo. Non ho mai avuto l’occasione di lavorare con il Maestro, né di dirgli che è grazie al lavoro suo e dei suoi magnifici attori al doppiaggio di “Ghostbusters”, che mi sono innamorato della magia del “prestare la voce al corpo di un altro”. Ancora oggi, da doppiatore, mi perdo nel riascoltare Oreste Rizzini, Sergio Di Giulio, Mario Cordova, Massimo Foschi, Livia Giampalmo, Oreste Lionello e tutto il meraviglioso cast di GB, ammirando la meravigliosa naturalezza di singole battute. Un doppiaggio, temo, ormai irripetibile, con un gusto, un’arte, delle tempistiche, che oggi possiamo solo sognare. In un’epoca nella quale va così di moda sparare a zero sul doppiaggio in generale, una figura come Mario Maldesi, al quale un certo Mr. Stanley Kubrick scrisse fiumi di lettere per ringraziarlo dello splendido lavoro fatto sui suoi film (non dimentichiamoci che Kubrick decise di rifare tutto il personaggio di HAL 9000 nel suo “2001 – A Space Odissey” dopo aver sentito la versione italiana interpretata dall’immenso Gianfranco Bellini) dovrebbe ricordare a noi italiani (e soprattutto, ahimè, a noi doppiatori) che questo artigianato è una nostra grandezza e che come tale andrebbe trattato.
    Mi sarebbe piaciuto poter parlare di questo col maestro Maldesi, di persona. Certo è che noi tutti gli dobbiamo molto. Sia come fruitori dei suoi film, sia (io personalmente) come addetti ai lavori. Ci manca davvero. Lui e il suo modo di lavorare, purtroppo. Il suo Amore.
    Grazie!

  2. Grazie. Come detto, lui amava parlare delle cose che hai sottolineato e lo faceva con una tale affabilità, che ti coinvolgeva nei suoi racconti. Hai perfettamente ragione: certe “artigianalità” si stanno perdendo nel nostro Paese. Non solo nel doppiaggio, purtroppo.


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