Lo scorso 7 giugno Dan Aykroyd è stato ospite d’onore del podcast di Dan Schreiber, comico e scrittore inglese, We Can Be Weirdos, e l’occasione ha portato Dan a parlare di un pò di tutta la sua carriera fino alla promozione della Crystal Head Vodka. Durante l’intervista, durata poco più di un’ora, Dan ha parlato dell’influenza dei comici inglesi nella sua formazione d’attore quando era in Canada, specialmente il “The Goon Show”, programma radiofonico degli anni ’50 assolutamente surreale capitanato da Peter Sellers, Spike Milligan e Harry Secombe, la serie cinematografica “Carry on”, e ovviamente i programmi della BBC, dando per sottinteso si riferisse ai Monty Python e al loro storico programma cui il Saturday Night Live prese spunto sin dalle prime puntate del 1975; poi, come se volessero rievocare la scena del colloquio fra Janine e Winston, Aykroyd ha risposto di credere “sì” a quasi tutto, compresi i fantasmi (ovviamente), gli UFO, le superstizioni, i viaggi nel tempo e Bigfoot, sarebbe poi arrivato agli oggetti infestati, raccontando rapidamente una storia di Michael Jackson, e… rivelando alcuni dettagli dell’imminente sequel:
“Michael Jackson comprò un armadio. Penso che l’abbia comprato al mercatino delle pulci di Parigi. Dopo averlo portato a casa, quella cosa cominciò a tremare, e la cosa – stava succedendo qualcosa lì dentro, quindi alla fine ha dovuto venderlo, e questo fa parte della premessa del nuovo film di Ghostbusters su cui stiamo lavorando. Gli oggetti possono contenere spiriti e quell’energia che, come sai, viene definita “valore psicometrico”.
Ovviamente, l’idea degli oggetti maledetti è tutt’altro che nuova per il franchise di Ghostbusters, con l’intera trama di Ghostbusters II incentrata sullo spirito del tiranno del XVI secolo Vigo il Carpatico che risiede all’interno di un dipinto, e accadeva anche nei recenti videogame, come Ghostbusters: Spirits Unleashed, che consente ai fantasmi di possedere o infestare oggetti, aumentando ulteriormente le probabilità quando si gioca online. Ma staremo a vedere come questo è stato sviluppato nel nuovo film. Intanto, ricordiamo che la produzione del film noto con il codice “Firehouse” è ancora in fase di riprese sia a Londra che a New York, e in questi giorni Aykroyd ha elogiato Patton Oswalt per le scene girate con lui.
Potete ascoltare il podcast su Spotify cliccando qui:
OUT NOW. In this week’s ep of We Can Be Weirdos, I spend an hour going through the Batshit List with the king of strange: Dan Aykroyd. Listen here: https://t.co/pssNuo8thNpic.twitter.com/oNQgq7rUNn
Coming from a dynasty of paranormal investigators, it’s safe to say Dan Aykroyd ain’t ‘fraid of no ghosts! The @nbcsnl, Blues Brothers & Ghostbusters star joins @schreiberland in the latest episode of ‘We Can Be Weirdos’ – listen here: https://t.co/mTjPDLf7Dnpic.twitter.com/SbkiSmVlR2
Nel giorno successivo alle celebrazioni memorabili organizzati dalla Buffalo Ghostbusters, il produttore e co-sceneggiatore del sequel di Ghostbusters: AfterlifeJason Reitman ha ieri visitato la caserma dei vigili del fuoco “Hood & Ladder 8”, e ha immortalato il momento sul suo profilo Instagram.
E’ indubbio che Reitman possa capitare in uno dei set della Seconda Unità di “Firehouse” che in questi giorni si trova nella zona di Broadway e che sono continuamente immortalati dai curiosi, come possiamo vedere qui:
A peek at the set of 'Ghostbusters: Afterlife 2' while they film in Tribeca, Manhattan in New York City. pic.twitter.com/v7yMvIGU38
E ieri il nostro socio Renato Di Marcantonio, girando fra Canal, Lafayette, Cleveland, e Broome streets,ha avuto di nuovo il permesso di visitarlo per l’ultima volta, regalandoci queste foto da lui pubblicate:
Infine, Dan Aykroyd ha ieri pubblicato un tweet significativo:
“[sono] Sto lavorando in UK con Ghostbusters. Rompo una bottiglia di Crystal Head per celebrare la mia giornata con il genio comico Patton Oswalt. La sua performance da sola vale il prezzo del biglietto”.
Questo significa che Aykroyd è ancora in Inghilterra e ha girato le sue scene con Oswalt, il cui ruolo non è stato ancora rivelato.
In UK working on Ghostbusters. Cracking a bottle of @crystal_head to celebrate my day with comic genius @pattonoswalt. His stuff alone worth price of admission.
Proprio sei giorni fa, Annie Potts aveva pubblicato una foto con Oswalt – “a cena con il mio amico Patten Oswalt. Puoi crederci che ci siamo fatti delle risate” – a Los Angeles.
Ieri con la conclusione della Ghost Week e del 39esimo anniversario dall’uscita nelle sale del primo Ghostbusters nel 1984, la comunità mondiale degli acchiappafantasmi si è data appuntamento al 2024, anno importantissimo per il franchise che compirà quarant’anni e, nel nostro piccolo, l’associazione scrivente ne farà dieci: il festeggiamento diventa triplo, se pensiamo che il quarto capitolo canonico di Ghostbusters uscirà praticamente a ridosso del nuovo anno. Difficilmente capita festeggiare una saga cinematografica così storica con un film e un rilancio del brand di queste (bibliche) proporzioni, motivo per cui cercheremo di rendere indimenticabili le nostre iniziative. Intanto, abbiamo segnato il passo anche quest’anno, con belle novità. Oltre a quelle in merito del Ghostbusters Day ufficiale, la realtà italiana è andata a braccetto con quella internazionale con alcuni eventi importanti, dalla partnership con Ghostbusters News, al lancio del videogame Ghostbusters: Spirits Unleashed della IllFonic, alle numerose attività fisiche e online dei nostri distaccamenti, al Vigamus (Roma), Museo del Giocattolo (Roma), Museo Creature di Gomma (Venezia), MUSE – Museo delle Scienze (Trento) e diverse fiere con l’esposizione del gonfiabile ufficiale della Ghost Corps, il famoso “no ghost logo”, il nostro cortometraggio che ha salutato quello che sarà il prossimo film, e la presenza sul posto del nostro Renato Di Marcantonio all’evento organizzato dalla Buffalo Ghostbustersil 10 giugno, di fronte la caserma dei pompieri Hook & Ladder 8. E’ successo praticamente di tutto: Renato si è ritrovato in diretta con noi mentre cantavano gli Alessi Brothers nella prima live assoluta della loro canzone “Savin’ the Day”, assieme ad una folla enorme di colleghi ghostbusters, e poi in giro a New York ha avuto l’enorme emozione di ritrovarsi sul set della seconda unità del nuovo film e ci ha mandato alcuni video di un ciak con protagonista un taxi e alcune comparse infreddolite.
Il video sorpresa mandato da Mckenna Grace, truccata come Phoebe, di congratulazioni per i due neo sposi e membri di Brooksville Ghostbusters: R&D, Jason e Ashley:
Renato ha avuto l’occasione di parlare del suo progetto cinematografico Assault On Florence – a Ghostbusters Story sia agli amici accorsi alla festa della caserma e alla troupe di Firehouse, suscitando notevole interesse fra i presenti, e visto che c’era…ha girato questo:
Possiamo solo avere una vaga idea di che emozione può essere stata per Renato essere lì a nome di tutti noi, toccando una realtà rara da trovare: immaginatevi trovarvi decine di acchiappafantasmi in giro in metropolitana, di fronte il Museo, o nei pressi di Tribeca o sulla Quinta Strada, essere tutti lì, in nome del nostro film preferito e sentirci subito amici. Ci faremo raccontare tutto questo da Renato a breve, intanto ringraziamo lui e la Buffalo Ghostbusters per la squisita compagnia e l’organizzazione puntuale di un GB DAY a cui, nel 2024, cercheremo di partecipare tutti insieme! Ancora grazie ai Soci, fan e sostenitori che hanno reso questa terza edizione della Ghost Week FANTASMAGORICA!!!
Abbiamo avuto il piacere di andare a Viareggio ad intervistare Gilles Antonelli, alias Herbie, al fianco di sua moglie Clauda Castagnetta, alias Storm, che ci ha raccontato della loro fantastica avventura nella realizzazione della prima Ecto-1 Italiana in versione “Ghostbusters: Afterlife” (Ghostbusters: Legacy) assieme al loro Team Ecto-1 Italy ed i loro Partner.
Intervista al Team Ecto-1 Italy con Massimo Piana, presidente di Ghostbusters Italia
Ciao Gilles, grazie per aver accettato di essere intervistato da Ghostbusters Italia… raccontaci un po’ quando è partito il sogno di costruire una Ecto-1?
Il progetto è sempre stato presente nella mia mente, ma ha cominciato a prendere realmente forma dopo essere tornati dal nostro viaggio di nozze. La prima tappa era New York, più precisamente Manhattan, dove andammo a vedere la caserma dei Ghostbusters, che purtroppo era in ristrutturazione e poi la biblioteca. Appena tornati a casa proposi a mia moglie Claudia di guardare il film Ghostbusters e lei sull’onda dell’entusiasmo mi rispose subito positivamente. Come tutti saprete la prima scena in cui appare la Ecto-1 è quando Ray Stanz la parcheggia di fronte alla caserma ed in quel momento Claudia esordì con una frase per me completamente inaspettata:
“certo che questa è una macchina da fare!”
Io ho sempre avuto in mente di produrre repliche di auto iconiche del cinema e della televisione… feci finta di nulla ed il film andò avanti! Arrivati alla scena della prima chiamata, in cui si vede la Ecto-1 completata partire, Claudia ripeté la stessa frase, così, fermai il film e le chiesi se stava parlando seriamente perché sarebbe stata un’impresa che all’epoca avrei osato dire di proporzioni bibliche! Ma lei mi rispose “se vuoi fare altre repliche di auto di film prima devi fare la Ecto1!”
Penso onestamente che sperasse che ciò mi avrebbe dissuaso dal fare altre repliche, ma invece eccoci qui!
Com’è stata l’avventura di trovare la macchina più adatta?
Un mese dopo cominciai a cercare su internet una Cadillac Miller-Meteor del 1959, come immaginerete non è stato semplice, in quasi un anno di ricerca avrò mandato circa 50 e-mail, ma senza ricevere risposte.
Un giorno mi misi in cerca di qualcuno che mi potesse aiutare, così contattai la A&M Garage, una compagnia texana di export di auto americane d’epoca e non, chiedendo se fossero disponibili ad aiutarmi a trovare la macchina che stavamo cercando, mi risposero che avrebbero contattato i vari proprietari delle auto che avevo trovato, ma anche stavolta non abbiamo avuto risposte positive. Così chiesi se potessero fare loro una ricerca per mio conto, ma risposero che non fornivano più quel tipo di servizio in quanto troppe persone una volta trovata l’auto si tiravano indietro, così gli proposi di inviargli 500$ come compenso per la ricerca, che fosse andata a buon fine o meno. Dopo 1 mese, mi ricontattarono con le foto di una Cadillac Eureka del 1959, ma sconsigliandomene l’acquisto in quanto la macchina era si funzionante, ma la parte bassa della carrozzeria era veramente in pessime condizioni e con gli interni da dover restaurare completamente. Nonostante questi problemi, Io e Claudia non potevamo crederci… avevamo trovato un’auto vera che poteva diventare la nostra ECTO-1, e non ci abbiamo messo molto a definire il prezzo assicurandoci la proprietà e la spedizione della macchina in Italia.
Cadillac Eureka del 1959
Quali sono state le principali difficoltà incontrate durante la costruzione della replica?
Appena la macchina è arrivata a Viareggio, abbiamo cominciato subito a provarla e poi a smontarla per capire la mole di lavoro. Una volta appurato che non potevo portare avanti tutti i lavori in autonomia ho chiesto aiuto a degli amici, i ragazzi della PJ-Creation, cioè Jonata Pardini e Dimitri Landi. Abbiamo così incominciato a smontare e revisionare tutto. In quel periodo era uscito il trailer del nuovo film di Ghostbusters, conosciuto al tempo semplicemente come Ghostbusters 3, ed iniziarono ad arrivare le prime foto dal set in cui sbucava anche la Ecto-1così come sarebbe apparsa nel film. Rimasi piacevolmente sorpreso nel vedere che l’auto era la stessa dei due film precedenti anche se invecchiata e arrugginita. Notammo l’impressionante somiglianza del capanno del teaser con quello dove stavamo lavorando e questo ci diede uno spunto: “perché non provare a creare quella versione di Ecto-1 invece di quella originale?” D’altronde le cromature della nostra macchina erano messe più o meno nelle stesse condizioni di quella che appariva nelle foto del dietro le quinte e anche le ammaccature che aveva già la carrozzeria della nostra auto avrebbero avuto senso se mantenute.
Decidemmo così, di comune accordo, di cambiare il progetto della Ecto-1 da quella del film del 1984 a quella che poi si sarebbe vista nel film “Ghostbusters: Afterlife” da noi rinominato “Ghostbusters: Legacy”.
Da qui arriviamo al momento più complicato di tutto il progetto!
Come detto prima, la macchina che avevamo acquistato era una Cadillac Eureka e non una Miller-Meteor come quella del film e ciò comportava che la linea laterale delle portiere e del portellone posteriore fosse completamente diversa tra le due vetture. Urgeva dunque una decisione ponderata… mantenere la linea della macchina che avevamo comprato o, con una scelta più drastica, tagliare praticamente tutto, dalle portiere anteriori fino al portellone, per modificarla? Sarebbe stato indubbiamente più semplice mantenere l’auto così com’era, ma io non avrei poi visto l’auto originale del film una volta terminata la replica. Decidemmo così che la macchina andava ri-carrozzata! Tagliammo le portiere posteriori
per fare i montanti ad angolo come la macchina di riferimento. Tale lavoro è stato eseguito anche sulle finestre posteriori e sul portellone posteriore cosi da trasformarlo da tondo a squadrato. Infine è stato modificato anche il paraurti posteriore in quanto quello della mia auto era sprovvista del predellino per salire dal portellone, che è stato creato su misura… Vi invito a passare sul nostro sito Ecto1Italy per vedere con i vostri occhi i vari cambiamenti che ha avuto la macchina.
Cadillac Eureka riconvertita in Miller-Meteor Ecto-1 da “Ghostbusters: Afterlife”
Quanto tempo ci è voluto per completare la costruzione della replica?
Non saprei in quanto tempo ci sia voluto anche perché ad oggi, il progetto, non è ancora concluso! Posso dire però che per modificare la carrozzeria, costruire il portapacchi, i lampeggianti e tutta la strumentazione attualmente installata sull’auto ci sono voluti complessivamente due anni e mezzo di lavoro. Ora stiamo lavorando sul motore, poi passeremo agli interni posteriori con la costruzione della portiera da fuciliere ed il vano trappola RTV funzionanti come si sono visti nel film “Ghostbusters: Afterlife”.
Ecto-1 in versione “Ghostbusters: Afterlife”
Quali materiali sono stati impiegati per la costruzione della Ecto-1 e come avete fatto a reperirli?
Il materiale principale come immaginerete è stato il ferro, in ogni tipo di forma, da semplici lastre fino a laminati a T, per costruire le battute degli sportelli, ai quadrelli per costruire il portapacchi. I vetri posteriori attualmente sono in plexiglass ma contiamo di sostituirli con dei vetri appena possibile. I lampeggianti sono stati riprodotti in quanto è diventato difficilissimo trovarne i pezzi, così abbiamo comprato le basi e le griglie originali e tutto il resto è stato adattato da me utilizzando lampeggianti di ambulanze italiane. Le luci stroboscopiche, invece, sono state acquistate dall’America così come la centralina che riproduce l’iconica sirena. La carcassa della sirena è stata prodotta da Marc Bayé Saltò proprietario della
replica della Ecto-1 “Afterlife” spagnola.
Sotto il cofano il motore è tutto originale?
Difficile esserne certi, la macchina ha 63 anni, non so se abbia subito modifiche di sorta durante gli anni, posso però affermare che il motore ha gli organi interni, come pistoni e bielle originali, in quanto una volta smontato il motore e rimossi i pistoni abbiamo notato la scritta Cadillac all’interno degli stessi. Ora stiamo affrontando il restauro del motore e l’obbiettivo è quello di rimetterlo in sesto conferendogli nel contempo un po’ più di “grinta”, in quanto al momento abbiamo appesantito la macchina di circa 100 kg ed in previsione dell’istallazione del meccanismo del sedile da fuciliere diventerà ancora più pesante, per tanto vorremmo portare la potenza del motore dagli attuali 350 cv circa a 500 cv circa… In fondo è sempre un’auto operativa per le emergenze, no?
Come hai fatto a trovare le informazioni necessarie per costruire una replica fedele della Ecto-1?
Come detto in precedenza l’idea iniziale era di creare la Ecto-1 del 1984, le primissime informazioni sono arrivate da un libro regalatomi da un amico, cioè il manuale della Haynes della Ecto-1 da cui abbiamo trovato le informazioni su tutte le apparecchiature operative della macchina ed anche le misure su come creare il portapacchi e la scaletta. Una volta deciso, però, di creare la replica del veicolo nella versione “afterlife” ci siamo basati sulle foto reference della macchina utilizzata nel film e su alcune community di appassionati di Ghostbusters, oltre che eseguire ricerche sulla Cadillac Miller-Meteor del 1959 per verificare come ricrearla al meglio possibile.
Gilles al fianco della sua Cadillac Eureka del 1959 con il manuale “Ghostbusters: Ectomobile (Haynes Manual)” disponibile in Italia col titolo “Ghostbusters Ecto-1: Manuale per acchiappafantasmi” edito da Multiplayer Edizioni
Quali sono state le tue fonti d’ispirazione per la costruzione della Ecto-1?
Beh la prima fonte è stato proprio il primo film. Devo ammettere che il primo film l’ho recuperato da grande in quanto la prima volta che lo vidi avevo appena 9 anni e mi spaventò! Dieci anni dopo decisi di rivederlo e me ne innamorai. La seconda fonte di ispirazione sono i ragazzi della Ecto-1 Italy e della PJ-Creation, nei momenti di sconforto, durante il restauro della macchina, ho avuto il massimo supporto da parte della mia squadra. Mi ha fatto piacere notare la somiglianza tra la nostra squadra e quello che erano i Ghostbusters all’inizio del primo film, cioè ragazzi con un obbiettivo che arrivano anche ad indebitarsi pur di creare qualcosa in cui all’inizio nessuno da credito, ma tra mille difficoltà grazie all’unione di tutti riescono poi a salvare la giornata.
In che occasione hai utilizzato la replica della Ecto-1 e come è stata accolta dal pubblico?
Il primo evento in assoluto in cui ha presenziato la nostra Ecto-1 è stato il LUX-Festival di Grosseto il 15 agosto 2022. Ricordo benissimo quella settimana in quanto passai le mie giornate di ferie al lavoro per completare la macchina in vista di quel primo evento. Devo ringraziare personalmente sia Fabio Morecchiato che Stefano Brunetti per aver dedicato il tempo delle loro ferie, assieme a me, dietro ai lavori della macchina in quella intensa settimana. Passammo circa 10 ore o più in officina per rifinire la Ecto-1 nel miglior modo possibile. La prima uscita fu un successo, ero orgoglioso di quello che eravamo riusciti a fare anche sotto pressione.
Il secondo evento fu organizzato dai nostri collaboratori della Versilia Colori, che ci hanno aiutato con la verniciatura invecchiata e l’effetto ruggine della Ecto-1, nella loro sede e lì ho visto l’interesse dei diversi clienti del negozio ed ho scoperto che c’era una coppia di genitori che erano venuti appositamente da Torino per portare il loro figlio David, già in divisa da acchiappafantasmi, a vedere la Ecto-1. Addirittura, c’è stato un ragazzo che era venuto da Montecatini Terme perché aveva letto sul giornale che la macchina sarebbe stata lì presente.
Il terzo evento fu il Lucca Comics and Games 2022 dove portammo non solo la Ecto-1, ma anche altre repliche di auto tra cui K.I.T.T. di Knight Rider (Supercar), la macchina del tempo Delorean, Herbie e la Zebra 3 di Starsky and Hutch. Anche lì avemmo un bellissimo riscontro da parte del pubblico, da alcuni colleghi Ghostbusters fino a diversi Youtuber, ma la cosa che mi ha fatto più piacere sono stati i bambini che
parlavano con la Ecto-1 dicendogli “ma allora sei vera!”. Questo è il ricordo più bello che ho di quella edizione.
Abbiamo avuto altri eventi in seguito, tra cui Ghostchrismast di Quercetarte e l’evento di beneficienza rombo di Natale delle tartarughe lente di Viareggio. Vi invito a seguirci sulle nostre pagine social per restare sempre aggiornati sugli eventi a cui parteciperà la Ecto-1.
Evento con esposizione della Ecto-1 Italiana in versione “Ghostbusters: Afterlife”
Hai realizzato altre repliche di auto?
Si può dire che senza questa replica non ci sarebbe stata l’idea di comprare la Ecto-1… Herbie è stato quello che mi ha iniziato al mondo dei cosplay, come? Diciamo che una volta realizzato il mio sogno di bambino, avere Herbie, ho cominciato a ricevere richieste per portarlo in mostra in fiere comics in quanto il mio maggiolino Herbie è uno dei pochi in Italia semi automatizzato… suona da solo, spruzza l’acqua dal tergicristallo, si mette in moto da solo e tanto altro. Così alcune persone in queste fiere mi hanno consigliato di farmi la tuta da corsa come nel film in modo che
fosse chiaro che io ed Herbie eravamo insieme. Da lì ho cominciato a pensare di interpretare altri personaggi fino ad arrivare a farmi la tuta da Ghostbuster ed impersonando Ray Stanz non potevo che fare la stessa cosa che faceva lui nel film… “ecco tolto il pensiero ho trovato la macchina!”
Quali sono i tuoi film preferiti e cosa ti ha spinto a diventare un appassionato di costruzioni di repliche d’auto cinematografiche?
Il mio film preferito in assoluto non è Ghostbusters ma bensì il film Disney “Il maggiolino tutto matto”, anche se comunque come la maggior parte di noi ho una passione smisurata per i film sugli Acchiappafantasmi, così come le varie saghe quali Star Wars, Ritorno al futuro, Jurassic park e tantissimi altri film. Ho sempre avuto la passione per le auto dei film e telefilm sin da quando ero piccolo. Ricordo che a 5 anni chiesi a Babbo Natale un maggiolino magica della Peg-Perego in quanto a quell’ età mi innamorai dei maggiolini per via del film “Il maggiolino tutto matto”, da lì cominciai a collezionare automobiline di auto famose tra cui la Ecto-1 non ostante non avessi visto tutto il film (mi fece paura da bambino), cosi cominciai a fantasticare sul trasformare i modellini in auto reali e purtroppo poi ho cominciato non ho ancora smesso.
Evento con esposizione della Ecto-1 “Afterlife” ed Herbie
C’è qualche aneddoto curioso o divertente che ci puoi raccontare affrontato durante questa incredibile avventura costruttiva?
Il primo che mi viene in mente riguarda il primo trailer di “Ghostbusters: Afterlife… I ragazzi della PJ-Creation mi dissero di non andare in officina per almeno 3 giorni. Devo ammettere che la cosa mi preoccupava perché avevamo appena rimosso la carrozzeria dal telaio della Ecto-1 e non capivo perché mi dicessero che non era il caso che andassi e infino io andai comunque! Scoprii in seguito il perché… Jonata e Dimitri avevano chiamato una piccola troupe per girare una riproduzione del primo trailer del film che presentava il progetto del restauro della Ecto-1 e devo ammettere che il risultato è fantastico e Vi invito a recuperare il video che potete vedere sul nostro canale YouTube Ecto-1 Italy.
Il secondo aneddoto invece riguarda ciò che abbiamo trovato disassemblando la macchina. Stavo smontando le prese d’aria sotto il cruscotto e abbiamo trovato un cartoncino che copriva la presa d’aria, che aveva il cavo rotto e impiegato quindi per tenerla chiusa. Una volta rimosso ci siamo resi conto che era un foglio che da noi in Italia non esiste mentre in America viene impiegato dalle Ditte Mortuarie per promozione, con i numeri di telefono dei dipartimenti di polizia ed i numeri di ambulanze… e la ditta si chiama RAY FUNERAL HOME! Pensateci bene… chi è che nel film Ghostbusters trova un vecchio carro funebre come macchina? Ray Stantz!!! Concidenze? Io non credo!
Con un video pubblicato oggi sui loro canali ufficiali, il cast del nuovo film di Ghostbusters, augura a tutti un buon Ghostbusters Day! Con questo video, finalmente si ufficializza l’ingresso nel cast di Logan Kim e Celeste O’Connor e le star Aykroyd, Hudson, e Potts. Fanno gli onori di casa, con dietro la Ecto-1 e quella che dovrebbe essere la caserma ricostruita a Londra, Paul Rudd, Mckenna Grace, Finn Wolfhard, e Carrie Coon. Murray non c’è, ma c’è, state tranquilli. Questo è il primo contributo della giornata, tenetevi sintonizzati per altre eventuali novità!
Oggi 8 giugno per il Ghostbusters Day la nostra associazione ha pubblicato il secondo corto realizzato per l’occasione, dopo il precedente GB 38, intitolato “Ci serve un simbolo”: la nostra squadra di Roma lavora di straordinario oggi che è festa ma il caposquadra la pensa diversamente, perché a loro manca sopratutto un posto per avere l’unità di contenimento. Come prologo al nuovo film di Ghostbusters, la casa e punto nevralgico degli acchiappafantasmi torna ad essere dopo tanti anni la Firehouse.
Questo cortometraggio lo abbiamo realizzato in un solo giorno, più sette di post-produzione, e realizzato da Edoardo Stoppacciaro (regia, montaggio, script), Emanuele Costa (riprese) e Andrea Ciaffaroni (script), con un cast di soci d’eccezione: Luca Ercoli, Massimiliano Iemma, Michelangelo Tozzi, Gianluca Montervino, Alessio Sanità, Daniele Cocchi e Andrea Ciaffaroni. Noterete dettagli che sono un omaggio alla saga, oltre all’eccellente lavoro di effetti visivi e sonori che Edoardo ha realizzato con così poco tempo! Qui potete trovare sia il corto che un backstage realizzato da Costa. Buon divertimento e buon Ghostbusters Day!
Aggiornamento: Jason di Ghostbusters News ne ha parlato nel suo sito, cliccate qui.
La produzione del nuovo film di Ghostbusters è continuata anche ieri, dopo la news dello scorso 3 giugno sulla Quinta Strada di New York, verso Chambers Street, nei pressi di una location nota ai fan che è la City Hall, il municipio. La Seconda Unità prosegue con questo folle inseguimento nelle strade con le controfigure della Grace, Wolfhard, Rudd e della Coon, e non è passata inosservata ai numerosi passanti che hanno scattato parecchie fotografie. Alcuni dettagli sono interessanti: il sedile da mitragliere, con Phoebe in posizione, è ancora presente nella Ecto-1; le biciclette colpite dalla Cadillac – una sequenza provata nel parcheggio del MetLife una decina di giorni fa dal reparto stunt – riportano la dicitura “Manhattan City Bank“. Vi ricorda qualcosa?
PETER: Non avrai mai a pentirtene, Ray.
RAY: Ma era la casa dei miei genitori. È dove sono nato.
PETER: Non è che perderai la casa. Ma chi non ha tre ipoteche di questi tempi?
RAY: Al 29%? Non ci hai neanche discusso, con quello!
EGON: Ray, per tua informazione: solo di interesse per i primi cinque anni questo scherzo ti costa 95mila dollari.
Esatto, questa banca appariva nella scena dell’ipoteca nel primo film di Ghostbusters. Un Easter egg in piena regola! Non ci stupirebbe sapere se anche oggi, 5 giugno e primo giorno di Ghost Week, la troupe girasse a New York, ma nel caso saremo pronti a darvene notizia! Ecco delle immagini raccolte da utenti in giro per il web:
Una bella storia ci arriva da Kansas City. Paul Rudd e Finn Wolfhard, assieme ad altre numerose star dello spettacolo americano, hanno partecipato alla edizione annuale del Big Slick Kansas City, un evento benefico a favore dell’ospedale pediatrico The Children’s Mercy, con sede proprio a Kansas. Rudd stesso è stato fra i primissimi promotori sin dal 2010, anno della fondazione, partita con una semplice idea: il comico Rob Riggle chiamò Paul Rudd e Jason Sudeikis con l’idea di organizzare un torneo di poker e raccogliere denaro a favore del Children’s Mercy. Con un veloce giro di telefonate vennero presto arruolati amici e colleghi come Will Ferrell, il regista Adam McKay, Bobby Cannavale, George Wendt e dal SNL il comico Will Forte. Organizzato in nove settimane, il primo “Big Slick Celebrity Weekend” fu così varato con un primo risultato di 120,000 dollari; ora di dollari ne ha raccolti ben 17 milioni, e nell’ultima edizione del 2-3 giugno scorso si sono registrati grandi numeri. Ovviamente Paul Rudd era in prima fila, assieme al collega giovane Finn, per la raccolta fondi attraverso aste online, merchandising in vendita, e partite di baseball con le star sul campo. Una bella novità è stata quella di proporre “esperienze” da Vip ai filantropi fortunati, anche quest’anno messe all’asta, come partecipare al Saturday Night Live, bersi un drink e cenare con Kevin Pollak a Disneyland, aggiudicarsi una chitarra elettrica firmata da tutte le star di questa edizione e, udite udite, partecipare all’anteprima del nuovo film di Ghostbusters, viaggio incluso, assieme a Paul Rudd! Con la promessa che Finn Wolfhard mangerà hot-dog con il vincitore, e Rudd indosserà i suoi costumi, l’asta è stata venduta per 53,000 dollari. Grazie a questa e alle altre numerose iniziative, il Big Slick ha così raggiunto la cifra di ben 21 milioni dollari raccolti in beneficenza dal 2010. Un risultato assolutamente meritorio e ci commuove, sopratutto perché tiene fede allo spirito di ogni franchise nel mondo che a cuore la beneficenza per l’infanzia.
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