“Ghostsmashers” e il multiverso incompreso

Da diversi giorni circola un poster che riportiamo qui sotto assieme ad altre immagini, e i commenti sono andati fuori controllo. Il più gettonato, “è fake”. Ma in verità, dire che è un falso è la cosa più ovvia e permetteteci di dire sbagliata da dire in questo caso: basta andare nel post originale di Instagram e scoprire che l’ha realizzata un artista di nome Ivo Mulder, specializzato in “multiversi”. Quindi è volutamente un “fake” o comunque una immagine alternativa del film Ghostbusters riallacciandosi ad alcuni elementi storici dello sviluppo del film a cominciare dalla prima bozza scritta da Dan Aykroyd e intitolato appunto “Ghostsmashers”.

 

La didascalia descrive quello che succede in questo alternativo Ghostbusters: “nel 1981, “Ghostsmashers” di Ivan Reitman era quasi completato quando John Belushi purtroppo morì e la produzione fu interrotta per alcuni mesi. Quando le riprese ripresero, Eddie Murphy, John Candy e Paul Reubens non poterono riprendere i loro ruoli a causa di altri obblighi contrattuali (rispettivamente per Beverly Hills Cop, Splash e Pee-Wee’s Big adventure). I loro ruoli vennero rimpiazzati e il film venne terminato come “#Ghostbusters”. Il materiale promozionale è emerso dagli archivi della Columbia Pictures. Non abbiamo nessuna paura dell’AI!”

AI: intelligenza artificiale. Multiverso, non fake, eppure Doctor Strange lo avevamo visto tutti, no?

E per la gioia di chi vorrebbe per forza precisare le informazioni riportate nella didascalia, raccontiamo volentieri la vera genesi di Ghostsmashers.

Background

Alle origini del primo copione, c’era Dan Aykroyd e la sua passione per i fantasmi, cresciuta con l’influenza degli studi sull’argomento del nonno e del padre. “Avevo lasciato il Saturday Night Live nel 1979”, disse, “e stavo leggendo di fisica quantistica e parapsicologia. Ho iniziato a pensare a tutte quelle vecchie commedie di fantasmi dei Bowery Boys, Bob Hope, Gianni e Pinotto”. Nel 1980 e nel 1981 aveva girato due film con John Belushi, suo partner da tempo e metà dei Blues Brothers: l’ultimo film, “I vicini di casa”, era andato sotto le aspettative e si decise di dividere la coppia per dedicarsi a film solisti, in attesa di progetti migliori. Belushi va però sotto pressione, e ha una pesante ricaduta nelle droghe. Dan aveva cominciato a sviluppare un’idea su una squadra che acchiappa i fantasmi per girarlo con John, e ridargli la fiducia perduta. Come ha spesso raccontato, quando gli telefonarono della morte del suo amico nel 1982, Dan stava scrivendo una frase del personaggio che Belushi avrebbe dovuto interpretare.

Con le dovute ragioni, Dan abbandonò momentaneamente l’idea. Nell’aprile del 1982, sulla stampa si parlò di una ripresa del progetto per la Universal con Richard Pryor, e a dicembre il nome di Pryor fu sostituito con quello di Bill Murray. Intanto lo script di Ghostsmashers era pronto alla ricerca di un regista.

Le premesse del primo script

Ghostsmashers (letteralmente, “Gli schiaccia fantasmi”) era ambientato nel futuro, esattamente nel 2012. “Nella sceneggiatura originale di Dan”, disse Harold Ramis, “ricordo che c’era un piccolo prologo in cui si diceva che le onde elettromagnetiche di un forno a microonde avevano fatto un buco nel nostro involucro di realtà, e che spiriti ed entità dall’altro lato entravano nella nostra realtà attraverso questi buchi, il che era fantastico. La sceneggiatura di Danny iniziava con gli Acchiappafantasmi già in attività. Gli eventi paranormali si verificavano in tutta New York e gli Acchiappafantasmi erano una sorta di franchise già affermata”. In questa versione un gruppo di cacciatori di fantasmi viaggiava attraverso il tempo, lo spazio e altre dimensioni per affrontare i fantasmi. I protagonisti di questa storia erano Stantz, Venkman e Ramsey, ma nella bozza non c’era scritto nulla che differenziasse i personaggi fra loro: erano i “buoni” di una organizzazione che aveva anche squadre di “cattivi”. Un fantasma chiamato “testa di cipolla” era già presente, ma il fulcro della storia era una voragine che si apriva nel New Jersey rendendola un gigantesco inferno. Fra le entità catturate, c’era il terror dog Zuul. In qualche modo era tenuto prigioniero da Shandor, il datore di lavoro dei Ghost Smasher (sì, esatto!). Ma Zuul era l’animale preferito di Gozer, l’onnipotente dominatore della sesta dimensione, che non si sarebbe fermato davanti a nulla per recuperarlo. Fra le varie manifestazioni di Gozer, verso metà della storia, era già previsto lo Stay Puft. Come si legge in un paragrafo del libro “Making Ghostbusters” (1985), “una delle prime cose ad essere eliminate è stato l’intero finale della bozza originale di Aykroyd: una serie di eventi che culminavano con i tre acchiappafantasmi trasportati in dimensioni alternative”.

Fra le varie note interessanti, il veicolo degli acchiappafantasmi era un’ambulanza Cadillac del 1975, verniciata di nero e dotata di luci bianche lampeggianti e luci stroboscopiche viola, con un’avanzata capacità di smaterializzazione per consentire alla squadra di eludere la polizia. (per la cronaca, anche quella del 1959 prevista nel copione finale di Ghostbusters, era nera).

Il cast

Aykroyd scrisse questo copione pensando a Belushi, come si è detto, e in seconda battuta a Eddie Murphy. Molte fonti hanno concordato che Murphy, reduce dal successo di 48 ore e di Una poltrona per due, girato con Dan, rifiutò perché impegnato con Beverly Hills Cops, ma è un errore: il progetto non partirà prima dell’aprile del 1984, quando Ghostbusters era in fase di post-produzione. Molto più verosimilmente Murphy era più interessato di aspettare che Beverly Hills Cops venisse confermato per avere un ruolo di totale protagonista, in un periodo di fase di lancio della sua carriera (una mossa astuta, come si vedrà). Altro nome che poi slitterà sarà John Candy, nel ruolo di Louis Tully, ma nella prima bozza di Aykroyd questo personaggio ancora non era stato scritto: tuttavia Dan, che conosceva molto bene Candy dai tempi del Second City, era convinto di averlo nel cast, ma a Ivan Reitman non piacevano i suggerimenti dell’attore sul personaggio, totalmente incentrati su una figura di eccentrico anglo tedesco con forte accento e al seguito di due pastori tedeschi. Secondo il libro “A convenient Parallel Dimension” (2021), di James Greene, Jr., Candy in verità costava parecchio alla produzione, perché era passato da tempo ai ruoli da protagonista. Fu lo stesso Candy ad ammetterlo in una intervista del 1986: all’epoca aveva un contratto con la Disney che gli garantiva 350,000 dollari a film, una cifra che il produttore di Ghostbusters non volle pagare. Comunque Reitman ci guadagnò lo stesso, affidando la parte a Rick Moranis, più economico e disposto a stravolgere il suo personaggio in un nerd.

Sul coinvolgimento di Paul Reubens, recentemente scomparso, ci sono dei dubbi, ma tutte le fonti confermano che fosse una prima scelta dei cineasti coinvolti, fino a quando lo stesso Reitman decise che avrebbe avuto l’aspetto di una maligna femmina dall’aspetto androgino molto contemporaneo.

Il ricordo di Bernie Brillstein

Dal suo libro “Where did I go right?” (1999), Bernie Brillstein, agente di John Belushi e produttore esecutivo di numerosi cult – The Blues Brothers, Ghostbusters, Ghostbusters II, Dragnet e Il rompiscatole, fra questi – racconta secondo il suo punto di vista come si arrivò a Ivan Reitman.

“Danny venne nel mio ufficio al 9200 di Sunset Boulevard e mi disse: «Ricordi la mia idea per quel film? L’ho veramente sviluppata». Per un attimo non ho capito di quale film stesse parlando. Poi mi sono ricordato che aveva lavorato a un’idea per John, Bill Murray e lui stesso. Qualcosa sui fantasmi. Poi John è morto. Ho pensato che avesse dimenticato tutto. Invece, venne in ufficio e mi raccontò la storia di tre professori/scienziati di parapsicologia disoccupati che aprono un’attività di rimozione di fantasmi, intrappolando spiriti fastidiosi, infestazioni e poltergeist in cambio di denaro. Poi si imbattono in un passaggio verso un’altra dimensione attraverso la quale presto irromperà un male incredibile. La loro missione: salvare New York e il mondo. Mi piacque molto. Danny continuò a spiegare l’aspetto e la pericolosità della cosa. «Bernie», disse, «hai presente gli edifici di New York, lungo Central Park, con le gargolle e tutto il resto, come il Dakota… ?». Danny è molto tecnico. Se deve sapere qualcosa, si impegna al massimo e diventa un esperto. Poi disse: «La scena finale è.…» e tirò fuori dalla borsa una foto di Mr. Stay-Puff, l’uomo dei marshmallow, che camminava per le strade di New York. Oggi tutti nel mondo si prendono il merito di Ghostbusters – che in origine si chiamava Ghostsmashers – ma tutto è iniziato con Danny. (Danny ha anche insegnato a Belushi il blues, poi ha lasciato che John continuasse come se l’avesse inventato lui. Se ha trascurato qualcosa nel corso degli anni, è il suo talento di scrittore. Mi piacerebbe che tornasse a farlo.). Poi disse: «Per non rovinare tutto, dammi un dollaro e potrai controllarlo». Capii subito perché Danny aveva detto così. Il mondo del cinema lo spaventava. Ne comprendeva l’infedeltà. Si lasciava sedurre facilmente. Pensava che se mi avesse lasciato “controllare” il progetto, sarebbe stato al sicuro. Aveva ragione. Avrei fatto del mio meglio per evitare che qualcuno si approfittasse di lui. Presi un dollaro dalla tasca, glielo consegnai e diventai il guardiano. Danny aveva già scritto circa sessanta pagine di Ghostbusters. Non scrive le sue sceneggiature in forma standard; più spesso sono risme di dialoghi e appunti. Naturalmente Mike Ovitz era a conoscenza del progetto, così decidemmo di mostrare il materiale a Sean Daniel della Universal. Daniel lo diede a John Landis, a cui all’epoca dava tutto. Landispassò. Non posso dire con certezza cosa sia successo dopo o come, se non che in qualche modo Ivan Reitman, l’eventuale regista, ottenne le pagine. Scommetto che Ovitz fu il tramite, dato che rappresentava anche Reitman. Poi è arrivato a Bill Murray, anch’egli cliente di Ovitz – grazie a me, che avevo organizzato quella piccola presentazione tra i due su richiesta di Ovitz. Anche Bill aveva un legame con Reitman, con il quale aveva lavorato a Meatballs. Poi un altro cliente di Ovitz, Harold Ramis, salì a bordo, e aiutò davvero Danny a dare forma alla sceneggiatura. All’improvviso, Ovitz aveva un pacchetto cinematografico che vendette alla Columbia. Io ho firmato come produttore esecutivo per tenere d’occhio Danny. Venni anche pagato”.

Bernie Brillstein ovviamente non approfondisce l’elemento più complicato della storia che a lui deve aver interessato poco: convincere Ivan Reitman e migliorare l’idea di Dan.

Reitman ricorda: “A quel punto Dan aveva scritto solo quaranta o cinquanta pagine, e francamente non avevo idea di come avrei potuto trasformarlo in un film. Per prima cosa, era ambientato nel futuro – non lontano nel futuro, ma abbastanza lontano – e si svolgeva su una serie di pianeti o piani dimensionali diversi. Ed era tutta azione. C’era pochissimo lavoro sui personaggi. Gli Acchiappafantasmi catturavano fantasmi fin dalla prima pagina, e lo facevano in ogni pagina successiva, senza tregua: un fenomeno soprannaturale dopo l’altro. Alla decima pagina ero esausto. Alla quarantesima o alla cinquantesima pagina, per quanto fossero numerose, contavo il budget in centinaia di milioni di dollari. E non c’erano davvero molte risate. Anche se riuscivo a percepire un atteggiamento comico, l’intera storia era scritta in modo piuttosto serio. Alla fine l’ho messo da parte e me ne sono dimenticato”.

Dan Aykroyd, tuttavia, non mollò la presa. Quando la sceneggiatura fu terminata, il 30 gennaio 1983, la sottopose nuovamente a Reitman, completa di illustrazioni concettuali e di una videocassetta che ritraeva se stesso in un’uniforme basata su una tuta da aviazione e con indosso uno zaino protonico realizzato con polistirolo e vecchi pezzi di radio. Con diversi progetti bloccati in varie fasi di sviluppo, Reitman, desideroso di mettere in produzione un film, decise di dare un’occhiata più da vicino a Ghostbusters.

“Quello su cui mi sono concentrato, rileggendo la sceneggiatura”, disse Ivan, “è stato il concetto iniziale davvero brillante di Dan: l’idea di un gruppo di uomini che lavorano in una vecchia caserma dei pompieri e che rispondono alle emergenze proprio come fanno i pompieri. L’unica differenza è che queste emergenze sono di natura soprannaturale e quindi gli Acchiappafantasmi escono, intrappolano i fantasmi e li imprigionano. Dan aveva ideato questo concetto, aveva studiato l’attrezzatura, l’auto e tutto il resto. Aveva anche pensato all’idea di base del logo degli Acchiappafantasmi: il piccolo fantasma all’interno di un segnale di stop. Era una delle poche cose della bozza originale che mi aveva fatto ridere. Ma mi sembrava che il concetto generale fosse stato diluito dall’ambientazione della storia nel futuro e dall’introduzione di elementi fantasy e di altre dimensioni. Così ho chiamato Dan, abbiamo pranzato da Art’s Delicatessen e gli ho detto cosa pensavo si dovesse fare”.

“Subito dopo il nostro incontro a pranzo”, racconta Aykroyd, “Ivan e io andammo nell’ufficio di Harold Ramis che, come quello di Ivan, si trovava nel lotto dei Burbank Studios. In quel momento, Harold stava leggendo un’altra sceneggiatura che avevo scritto sulla polizia canadese. Gli dissi di mettere da parte quella sceneggiatura e di sostituirla con quella di Ghostbusters. Dopo aver dato un’occhiata alla sceneggiatura e aver ascoltato quello che avevamo da dire per circa venti minuti, disse: «Ok, ci sto»”.

Non solo Ramis avrebbe collaborato alla stesura della sceneggiatura, ma sarebbe diventato anche il terzo acchiappafantasmi. Ramsey diventò Winston, e il suo ruolo fu profondamente cambiato, se non ridotto.

Le stesure completate dalla coppia Ramis-Aykroyd furono tutte scritte durante l’estate del 1983. La prima versione, una totale riscrittura del primo draft, fu completata il 6 giugno 1983. Notevoli cambiamenti al copione sopraggiunsero con la successiva versione del 6 luglio. Al tempo della terza bozza completata il 5 agosto ’83, il film era arrivato molto vicino alla struttura finale, mentre la quarta, del 30 settembre, era una generale rifinitura di quella precedente, con alcune riscritture dovute alle scelte di casting. E a proposito di casting, giusto mettere in chiaro che il ruolo di Egon fu scritto dallo stesso Ramis: fra gli attori inizialmente coinvolti, spesso si leggono nomi come quelli di Steve Guttenberg e Christopher Lloyd, ma questo non corrisponde alla realtà (Lloyd ce lo confermò di persona, anni fa). Documentati invece quelli di Michael Keaton e di Chevy Chase, soprattutto quest’ultimo, che in una intervista del 2012 confermò di non aver fatto il film per sua volontà.

Abbiamo documentato quello che successe quarant’anni fa e di più, omaggiato da questa bellissima immagine che, speriamo, non venga più bollata come “fake” ma un omaggio alle idee matte della Hollywood degli anni ’80.

Andrea Ciaffaroni

La copia lavoro di Ghostbusters proiettata per la prima volta!

Il prossimo 30 luglio ci sarà una serata memorabile per i fan di Ghostbusters in onore del grande Ivan Reitman: al cinema Alamo Drafthouse di Manhattan, ribattezzato “Ivan Reitman Cinema” nel 2021, sarà proiettato per la prima volta assoluta la copia lavoro del film diretto da Reitman nel 1984. La serata sarà presentata dal figlio Jason, e al momento si è già registrato il tutto esaurito. La scheda di presentazione così recita:

“Unisciti a noi all’Ivan Reitman Theater per la prima proiezione pubblica di GHOSTBUSTERS: The Preview Cut, presentata dal figlio del regista Ivan Reitman, Jason.

Scoperta su una cassetta durante le ricerche per GHOSTBUSTERS: AFTERLIFE, la “Preview Cut” di GHOSTBUSTERS (1984) è tratta da una prima copia del film. Presenta riprese alternative, effetti e colonna sonora incompleti (o mancanti) e circa nove minuti di scene che non sono state inserite nel montaggio finale. Il montaggio non è mai stato trasmesso in streaming online e solo brevemente è stato reso disponibile come parte di un cofanetto”.

Jason e Ivan Reitman, Alamo Drafthouse, 15 novembre 2021

Questa copia lavoro è stata infatti inserita come extra nell’ultima edizione home video della saga, recensita nel marzo 2022 da Andrea Persica, e rappresenta una delle rarità più interessanti della lavorazione del primo Ghostbusters. Montata nel febbraio del 1984 da Sheldon Kahn per essere proiettata come preview di prova ad un pubblico di addetti ai lavori, suscitò abbastanza reazioni positive per far capire alla produzione che stavano andando nella direzione giusta: tuttavia, Reitman snellì il ritmo cancellando alcune battute e diverse scene, rimontò altre e usò altre inquadrature per altre sequenze da montare. Senza musica e quasi nessun effetto speciale, vedere la preview cut è come vedere Ghostbusters per la prima volta, rivelando l’affascinante progresso di realizzazione di un film, dal copione al montaggio finale.

Questo sarà il primo evento pubblico sul franchise da quando il sequel di Afterlife ha terminato le riprese lo scorso 23 giugno, e probabilmente Reitman figlio anticiperà qualcosa su quando effettivamente uscirà, vista la situazione complicata a Hollywood per lo sciopero in corso di attori e sceneggiatori che potrebbe farlo slittare al prossimo anno.

Aggiornamento: Jason Reitman presenterà la preview cut a Londra il prossimo 20 agosto. Maggiori info qui.

Morto Dan Goldberg, socio di Ivan Reitman

Il produttore hollywoodiano Daniel Goldberg, che ha nel suo curriculum tutti e tre i film di Una notte da leoni, Space Jam, Stripes e molti altri, è morto mercoledì scorso a Los Angeles all’età di 74 anni.

Goldberg, per i fan del franchise, è noto per essere stato il produttore esecutivo della serie animata Extreme Ghostbusters, che ebbe vita breve nel 1997.

Ivan Reitman, Eugene Levy e Daniel Goldberg (2011) ©gettyimages

La sua scomparsa è stata confermata da Deadline, e commentata pubblicamente da Jason Reitman, colto di sorpresa dalla notizia mentre era in viaggio nel nord d’Italia. Ne diamo notizia soprattutto perché Goldberg era il migliore amico di Ivan Reitman e socio di molti progetti cinematografici. Come ha raccontato Jason in un post su Instagram:

Dan e mio padre si sono conosciuti alla McMaster University nel 1966. Quando si laurearono, fondarono una società cinematografica, realizzarono diversi cortometraggi con il compagno di classe Eugene Levy e girarono un lungometraggio, per il quale furono poi arrestati con l’accusa di oscenità. Furono condannati. Erano solo una coppia di ragazzi canadesi amanti del cinema… con la fedina penale sporca. È così che è iniziata la loro carriera.

Dan ha continuato a costruire una filmografia definita da protagonisti che hanno combattuto il sistema. Eroi improbabili. Polpette, Stripes, Private Parts, Road Trip, Old School, Space Jam e tutti e tre i film di Una notte da leoni diretti da Todd Phillips.

Quando penso ai personaggi di tutti questi film, che si tratti di Bill Murray e Harold Ramis, o di Howard Stern e Robin Quivers, o di Mitch e Frank the Tank, i due ragazzi che vedo sono Danny e mio padre. Due ragazzi ebrei con i capelli altrettanto flosci che riuscivano a convincere i loro compagni di università a stare svegli tutta la notte per girare un film invece di studiare per gli esami finali.

Dan amava i film come nessun’altra persona che abbia mai conosciuto. Anche dopo che mio padre si era stancato della conversazione, Danny continuava a parlare di film con me durante la cena, gli aperitivi, il dessert e il caffè. Aborriva gli spoiler e si rifiutava di guardare i trailer. Adorava l’esperienza del cinema e non vedeva l’ora di parlare dopo i titoli di coda.

Ha letto tutte le sceneggiature che ho scritto. Anche quelle davvero brutte che non meritavano la luce del sole. Mi ha offerto solo intuizioni e gentilezza. Temo di non averlo mai ringraziato abbastanza per questa generosità. Mi ha incoraggiato come nessun altro e mi ha dato fiducia quando ne avevo più bisogno.

Quando mio padre è morto nel 2022, abbracciavo Danny ogni volta che potevo, perché mi sembrava mio padre. Stessi occhi gentili. Stessa corporatura. Le stesse spalle su cui appoggiare la testa.

Questa settimana guardate uno dei film di Dan Goldberg e ridete così forte da farvi sentire in paradiso.

Il riferimento al film condannato per oscenità è Cannibal Girls, film del 1973, più volte citato dai Reitman: è in cartellone nel cinema dal quale cola lo slime rosa in Ghostbusters II, e appare in un cinema locale nel film Ghostbusters: Afterlife.

Hudson: “Bill Murray entusiasta di tornare Ghostbuster”!

In una nuova intervista con Josh Wilding di ComicBookMovie.com, Ernie Hudson, impegnato in una campagna promozionale per il suo nuovo film Prisoner’s Daughter, ha parlato non solo dell’emozionante finale di Ghostbusters: Afterlife, ma anche del ritorno di Bill Murray nel prossimo sequel.

Parlando di Afterlife, Hudson ha accennato alle voci ricorrenti di un terzo Ghostbusters, con il franchise che alla fine riceverà un reboot femminile nel 2016 dal regista Paul Feig.

“Sì, nel corso di circa 30 anni si è parlato molto del fatto che sarebbe successo o non sarebbe successo. Ho solo pensato che ogni volta che sarebbe successo, sarebbe stato fantastico. Hanno proposto la versione femminile, che è tipo: ‘Eh, è bello, ma…'”.

Considerato il reboot un fallimento commerciale, la Sony Pictures si sarebbe poi concentrata interamente sul canone principale del franchise, arruolando Jason Reitman per la scrittura e la regia, affiancato dal co-sceneggiatore Gil Kenan, e riportando persino la maggior parte del cast superstite del film originale, tra cui l’elusivo Bill Murray, tanto che in un’apparizione del 2010 al The Late Show with David Letterman aveva definito le voci, le chiacchiere e la potenziale esistenza di un Ghostbusters 3 il suo “incubo”.

“Quando Jason mi ha chiamato per l’ultimo film, Afterlife, è stato fantastico arrivare sul set e vedere Bill (Murray). Ci siamo incontrati di nuovo in quella sequenza di combattimento, quando eravamo tutti in uniforme, e rivivi il periodo di lavorazione del primo film, ed è stata una nuova esperienza a New York, non solo incontrare questi ragazzi ma vedere la loro follia da vicino. È stato divertente, e lo è ancora. Li amo molto, davvero”.

© Ghost Corps

Con un altro sequel in arrivo nelle sale a dicembre, tornerà la star originale di Ghostbusters Bill Murray, che si è detto “entusiasta” del film, secondo Hudson.

“Sono molto felice di far parte di questo franchise, lo adoro, e credo che anche il nuovo film piacerà ai fan. Ci sono molte cose in ballo, e sono stato davvero felice di vedere Bill non solo tornare, ma essere davvero entusiasta, e Danny (Aykroyd) e Annie (Potts), è stato divertente. Abbiamo finito e aspetteremo di vedere come si comporrà il tutto”.

In Afterlife, si dice che il personaggio di Winston Zeddemore si sia dato alla finanza, accumulando una fortuna, e che questo sostegno finanziario abbia permesso il ritorno degli Acchiappafantasmi a New York nel prossimo sequel. E nota che Winston, essendo a capo di una grande società e avendo i soldi per finanziare i progetti, ha uno scopo e un posto dove stare rispetto al suo ruolo nei film passati.

In arrivo nelle sale il 20 dicembre 2023, oltre agli originali del franchise Ernie Hudson, Bill Murray, Dan Aykroyd e Annie Potts, il sequel di Ghostbusters, ancora senza titolo, includerà anche il cast di Afterlife, Paul Rudd, Carrie Coon, Mckenna Grace, Finn Wolfhard, Logan Kim e Celeste O’Connor, e le nuove aggiunte Kumail Nanjiani, Patton Oswalt, James Acaster e Emily Alyn Lind.

“Firehouse”, concluse le riprese della Seconda Unità

Dopo quindici giorni ininterrotti, la Seconda Unità ha concluso ieri sulla Quinta Strada le riprese con la Ecto-1 e con le controfigure degli attori: oggi la troupe sarà di nuovo davanti la Caserma dei pompieri, ma senza auto, apparentemente per girare delle scene di raccordo con le sole comparse. Secondo un membro di GB Fans che ha raccolto l’informazione da uno della troupe, queste scene con la Cadillac fanno parte di un inseguimento che apriranno il film. Che la produzione sia verso la conclusione lo ha detto chiaramente Eric Reich, uno dei produttori del film, con una storia su Instagram di un picnic con il suo compagno a Hyde Park, “il miglior modo di passare l’ultimo weekend a Londra” e taggando “alcune delle adorabili persone che hanno reso questo memorabile”, taggando fra i tanti Jason Reitman e Mckenna Grace. E proprio Reitman rifletteva con nostalgia alla fine di questo film di Ghostbusters pubblicando anche lui una storia del padre Ivan, di fronte la caserma, esattamente come ha fatto lui qualche giorno fa. Mettendole assieme, sembra quasi che il figlio guardi il padre, con commosso affetto.

Presto avremo notizie su quando si concluderanno le principali riprese a Londra, ma siamo abbastanza certi che l’ultimo ciak si concluderà alla fine di questa settimana. Nell’attesa, abbiamo selezionato qualche foto di ieri per voi:

Reitman e Kenan firmeranno un film sul Saturday Night Live!

Dopo aver rilanciato il franchise di Ghostbusters, Jason Reitman tornerà a lavorare su una nuova sceneggiatura scritta assieme a Gil Kenan ma su una storia diversa: il prossimo film, infatti, racconterà le tumultuose dietro le quinte della prima puntata del Saturday Night Live, lo storico programma comico che va in diretta ininterrottamente dal 1975 (all’attivo: quarantotto stagioni e quasi 1000 puntate!). Nell’accordo in esclusiva firmato dai due cineasti nel novembre del 2021 con la Sony Pictures, questo progetto si aggiunge al precedente Afterlife, al sequel attualmente in lavorazione, e al lungometraggio animato di Ghostbusters.

A produrre insieme a Reitman e Kenan ci saranno i loro soci di lunga data Jason Blumenfeld ed Erica Mills, anche loro attualmente impegnati nel sequel di Ghostbusters: Afterlife.

Il programma Saturday Night Live è stato senza ombra di dubbio il più innovativo mai prodotto dalla televisione americana di quel periodo: ogni ospite veniva coinvolto nella presentazione con un monologo di apertura e in quasi tutti gli sketch interpretati dal cast che erano, fondamentale ricordarlo, recitati in diretta. Il produttore Lorne Michaels, ancora oggi al comando del SNL, ebbe l’incarico dalla NBC di trovare una idea per riempire il “buco” lasciato dalle mancate repliche del talkshow più famoso del canale, condotto da Johnny Carson: la sua idea era quella di cambiare i piani di un programma di varietà classico, puntando direttamente agli artisti più nuovi e anticonformisti che c’erano sulla piazza. In parte, la sua ambizione si ispirava al programma comico dei Monty Python, totalmente svitato ai limiti del surreale, e alla moda dei comici più “selvaggi”. Col senno di poi possiamo affermare che Michaels fece la sua scelta prendendosi il meglio dal gregge di matti: prese Dan Aykroyd, John Belushi, Chevy Chase, Jane Curtin, Garrett Morris, Laraine Newman, Michael O’Donoghue, Gilda Radner, e li battezzò “The Not Ready For Prime-Time Players” (gli attori non pronti per la prima serata), perché il programma andava ad un orario notturno. La maggior parte di questi comici e autori provenivano dalle file dei due movimenti che cambiarono drasticamente la comicità in America: Aykroyd e la Radner dalla sezione canadese di Second City, mentre Belushi da quella storica di Chicago, mentre quest’ultimo e O’Donoghue avevano lavorato con la rivista National Lampoon per un programma radiofonico e uno spettacolo teatrale (prodotto da Ivan Reitman!).

Il copione di Kenan e di Reitman parlerà del grande trambusto che ci fu dietro la preparazione della prima puntata fra cui: dirigenti fortemente perplessi, soprattutto per la scelta del primo presentatore, il grande e discusso George Carlin, e del comico Andy Kaufman, che debuttò in questo programma con un numero assurdo che Jim Carrey ha rifatto nel biopic Man on the Moon; comici invitati che all’ultimo furono costretti ad abbandonare lo show, come Billy Crystal; un palazzo, oggi leggenda della tv, il Studio 8H, che agli occhi della troupe quando entrarono per la prima volta rimasero scioccati dallo stato fatiscente cui si trovava; autori comici, fra cui Al Franken e Tom Davis (i due facchini di Una poltrona per due, ricordate?), che si rifiutavano di scrivere le battute per dei pupazzi, perché, oggi pochi lo ricordano, ma i mitici Muppet Show debuttarono proprio in questo programma. Ma come hanno scritto Tom Shales e James Andrew Miller, autori dell’imponente libro Live from New York: An Uncensored History of Saturday Night Live (2002), niente della prima puntata assomiglia a quello che oggi conosciamo, e che di fatto cambiò progressivamente con un maggior spazio per i comici, il licenziamento dei Muppet, e future leve della comicità: sono tantissimi i comici che si sono formati al SNL, ma citiamo solo Bill Murray come prima “novità” della seconda stagione nel 1977, e Steve Martin, come uno dei più assidui presentatori del programma. Jason Reitman e Kenan hanno intervistato molti protagonisti di quell’avventura per documentarsi e scrivere il copione che, presumibilmente, diventerà realtà nella stagione 2024-25.

Oh, ovviamente: senza Second City, il National Lampoon non avremmo avuto i nostri amici Ghostbusters (Ramis si formò a Chicago assieme a Belushi), ma è stato il SNL a lanciarli come stelle, perché la potenza del programma che ebbe un immediato successo resero questi attori delle vere e proprie rockstar della comicità. Per questo ne parliamo qui, oggi, prendendoci un attimo di respiro dal nostro mondo.

Andrea Ciaffaroni

Non possiamo non condividere…..

Dan Aykroyd ospite di un hotel infestato!

© Culloden House Facebook

Dopo aver pubblicato la notizia che Ernie Hudson ha confermato che il vecchio cast tornerà nel nuovo film di Ghostbusters, per Dan Aykroyd possiamo affermarlo oggi con una notizia curiosa riportata da Ghostbusters News. La pagina Facebook del Culloden House Hotel, a Inverness, nel cuore delle Highland scozzesi (quelle vicine, per intenderci, al famoso luogo del mostro di Loch Ness), ha pubblicato ieri una foto del libro dei visitatori con firma Dan Aykroyd. Si legge: “Se vieni a Inverness… “e chi chiamerai?”….. 👻 CULLODEN HOUSE 👻 Abbiamo avuto il piacere di stare con Dan Aykroyd e la sua famiglia la scorsa notte. Che piacere!“. Nella foto qui riprodotta, leggiamo cosa ha scritto Dan: “Grazie per il delizioso e storico soggiorno” per poi datarlo…“Aprile 2024″. Si sa, Aykroyd è sempre avanti, ma che lo fosse di un anno ci mancava! Ma la cosa ancor più interessante è la storia di questo Hotel che, come molti posti in Scozia, hanno una storia misteriosa e sono infestati: si ritiene infatti che la casa sia infestata dal fantasma di Carlo Edoardo Stuart (meglio noto come Carlo III, re di Inghilterra dal 1766 al 1788), che nel 1746 requisì Culloden House come suo alloggio e quartier generale sul campo di battaglia in diverse occasioni durante l’insurrezione Giacobita, iniziata l’anno precedente. E quindi, ricapitolando, Dan Aykroyd, co-sceneggiatore e creatore di Ghostbusters, ha soggiornato in un hotel infestato mentre si diceva anche che girerà scene per il prossimo Ghostbusters nel Regno Unito. Questa è la punta massima mai raggiunta da Aykroyd, e noi gli vogliamo bene per questo!

Ernie Hudson conferma che tornerà il cast originale

Ancora un aggiornamento sull’imminente sequel di Ghostbusters: Legacy! In una intervista pubblicata ieri su YouTube, Ernie Hudson ha affermato che il personaggio di Winston “porterà la sua ricchezza agli acchiappafantasmi per cercare di approfondire e scoprire quello che sta succedendo e dargli un senso“, e rivelato il potenziale ritorno di Dan Aykroyd, Bill Murray e Annie Potts.

Hudson, come nelle precedenti interviste, ha parlato positivamente di Jason Reitman, produttore e co-sceneggiatore di questo film:

Jason (Reitman) è stato davvero di supporto, mi ha detto “Vogliamo vedere Winston”, perché i fan hanno in qualche modo abbracciato quel personaggio a differenza di quanto avesse previsto lo Studio. Un dirigente aveva detto, “wow! i fan in un certo senso ritengono Winston come se fosse uno degli acchiappafantasmi “, e ho pensato, è quello che pensavo fosse!“.

L’attore apprezza che il personaggio di Winston abbia ora un posto di rilievo e non di “aggiunto”, e come si è detto prima darà un supporto fondamentale – soprattutto economico –  al nuovo team di Ghostbusters. La parte di spicco in questa intervista è quando dice chiaramente che per questo sequel tornerà il cast originale:

È fantastico tornare con Danny, Bill, Annie Potts e il nuovo cast. Sono passati quarant’anni, ed è come essere in famiglia“.

E’ importante ribadire questo: nella serie di informazioni che i canali ufficiali della Ghostcorps o della Columbia Pictures hanno comunicato, su questo punto ancora non c’è stata conferma o smentita, ma essendo attenta nelle dichiarazioni della produzione (attori inclusi: la notizia che avevamo dato giorni fa sulle foto scattate a Londra non sono state condivise da nessuno degli interessati, e non per caso), molto probabilmente Hudson si è sentito tranquillo di dirlo. Del resto che la Potts sia a Londra non è un mistero (come lei stessa ha confermato in una foto pubblicata sui suoi social), mentre Bill Murray, sospesa la produzione del film Being Mortal, e Aykroyd, tornato sul set lo scorso autunno con Zombie Town assieme a Chevy Chase, sembrano essere liberi dagli impegni. Non dimentichiamo poi che la trama riportata da Production Weekly citava espressamente almeno due dei tre acchiappafantasmi rimasti, e si sa, con loro tutto può succedere.